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Virus di Nicola Porro passa al venerdì. Basta Paragone con La Gabbia, nuova sfida con Mentana

Il programma di Porro lascia il mercoledì: era crollato al 2%

pubblicato 20 Settembre 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 14:13

Virus – Il contagio delle idee passa al venerdì sera dal 27 settembre. Ad annunciarlo è lo stesso Nicola Porro su Twitter. Il talk show politico di RaiDue lascia la sera del mercoledì sera, in cui stava sprofondando nella guerra degli ascolti. L’ultima puntata, infatti, ha raggiunto il minimo storico di 575.000 spettatori (con uno share del 2.36%), risultando nuovamente battuto – seppur di misura – da La Gabbia di Gianluigi Paragone su La7 (calato a 664.000 spettatori e al 3.10%).

Virus dovrà vedersela la prossima settimana con uno speciale di Bersaglio mobile di Enrico Mentana, che farà il punto su quanto accaduto sul fronte politico nel mese di settembre, dai problemi legati a Silvio Berlusconi a quelli del governo Letta. Il talk del Direttore del TgLa7 andrà in onda su La7 dalle 21.10 fino a mezzanotte, fascia che da ottobre sarà almeno parzialmente occupata dal ritorno di Maurizio Crozza. E a questo bisogna aggiungere, come competitor, Tale e quale show e Quarto grado, oltre alla fiction di Canale5 per ora campione di ascolti, Baciamo le mani. Il pubblico sarà contagiato da Virus nonostante tutto questo?

Virus nasceva come erede dello slot informativo di RaiDue, vacante dai tempi di Annozero di Michele Santoro. Porro ha iniziato a testarlo quest’estate, dopo aver lasciato anzitempo la co-conduzione di In onda con Luca Telese.

Ma gli ascolti sono stati sempre molto al di sotto delle aspettative, visto che il direttore Teodoli puntava alla media di rete, ovvero il 7.5%. Porro si è, invece, spesso fermato al 5% (per quanto, almeno quest’estate, superasse il milione di spettatori).

Il programma non ha convinto molti, a partire dal consigliere Rai Benedetta Tobagi, che sul suo sito ha lamentato “una documentazione carente dei fatti, pomposamente annunciata come fact checking, quando non vi è alcun documento, né la registrazione di un colloquio con le fonti. E’ solo la plastica mise en scène di un retroscena romano”.

Carlo Freccero, intervistato da Riccardo Bocca dell’Espresso, ha dato ogni colpa al conduttore: “Il problema non è la formula, purtroppo. Il problema è lui: Porro. Ha tutto: è bello, intelligente, mondano, conosce l’economia, ha un’agenda ottima. Ma a differenza di Telese non ha fame di successo. Gli manca il carico di tracotanza, e determinazione che in tv è indispensabile. Appartiene alla categoria di quelli che vanno in vacanza a Saint Tropez, e che non sentono dal profondo la pulsione animale”.

Persino un Big di RaiUno come Massimo Giletti, in un’intervista al Messaggero, ha messo in discussione un programma dell’azienda Rai:

“Virus e dintorni non sono andati bene perché privi di una propria caratterizzazione. Per avere successo non bastano quattro persone in studio con un paio di filmati. Ci vuole un’idea. Ci vuole credibilità. Tutti gli esperimenti non riusciti dimostrano quanto sia difficile fare tv di informazione in prima serata”.