Home Festival di Sanremo Adriano Aragozzini vorrebbe rifare Sanremo: “Abolirei Belen e non inviterei i cantanti dei talent”

Adriano Aragozzini vorrebbe rifare Sanremo: “Abolirei Belen e non inviterei i cantanti dei talent”

Ecco come immagina il suo ‘nuovo’ Festival il 75enne produttore musicale.

pubblicato 26 Settembre 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 13:59

Adriano Aragozzini, direttore di due edizioni di Sanremo (quella del 1990 e del 1991 – poi rivestì anche il ruolo di produttore), a Panorama ha confessato il desiderio di tornare a organizzare la kermesse canora che nel 2014 sarà ancora una volta guidata dalla coppia Fazio-Littizzetto. Il 75enne agente e produttore musicale si è detto “convinto che potrei rifare grande ascolti”. E allora scopriamo come sarebbe il Festival targato Aragozzini: non ci sarebbero le eliminazioni perché “creano artisti di serie A e B” e “premierei solo i primi tre classificati. Gli altri, tutti quarti pari merito”. Ma non è finita:

Abolirei Belen, le modelle, le farfalline.

Un vero e proprio ritorno al passato dunque, all’insegna di una sobrietà che pare in linea con il progetto di Rai che Gubitosi e Tarantola da tempo esplicitano. Aragozzini ha inoltre detto che “non inviterei mai gli artisti da talent” perché “i cantanti di Amici prima di Sanremo stanno in tv un anno e al Festival sono avvantaggiati”. Poi ha osservato:

La Rai sbaglia a prendere artisti Mediaset per presentare o come ospiti perché regala ascolti clamorosi alla concorrenza.

Aragozzini, per il quale cancellare dal palinsesto Miss Italia “è stato un errore per la Rai perché faceva 5 punti in più della media di rete”, ha inoltre detto la sua (ribadendo concetti già espressi qua e là in passato) in maniera esplicita sullo stato attuale della kermesse canora che con lui alla direzione toccò il 76% di share nella finale:

L’assoluto disinteresse del Comune di Sanremo per la propria manifestazione potrebbe affossarlo. Ormai è il Festival della televisione. Le canzoni servono solo per avere un grande show.

Il giudizio critico di Aragozzini è motivato dal fatto che “la professionalità e la cultura che avevano funzionari come Carlo Fuscagni e Mario Maffucci non c’è più”. Parole di stima, infine, per l’attuale direttore di Rai1, Giancarlo Leone, il quale “è uno perbene ma neanche lui riesce a cambiare il varietà e la fiction. C’è sempre la stessa roba”.

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