Squadra Antimafia 5, Alessandro Rugnone a TvBlog: “Ruggero Spina è un anarchico che vive fino in fondo le sue passioni”
Alessandro Rugnone è Ruggero Spina, il nuovo cattivo della fiction
In queste prime puntate di messa in onda di Squadra Antimafia abbiamo avuto modo di scoprire e apprezzare uno dei nuovi personaggi della quinta stagione, il misterioso Ruggero Spina, il capo della banda di Stiddari che ha rapito il figlio di Rosy Abate. Ad interpretarlo il talentuoso Alessandro Rugnone, che abbiamo già conosciuto e intervistato in passato. La scorsa settimana abbiamo anche scoperto che Ruggero è l’amante di Veronica Colombo (interpretata da Valentina Carnelutti) e immaginiamo che per il suo personaggio siano previste delle evoluzioni inaspettate.
Abbiamo per questo contattato Alessandro, nella speranza di riuscire a scoprire qualcosa di più su quello che dobbiamo aspettarci, ma lui non si sbottona nemmeno sotto tortura. Se però volete sapere qualcosa di più su un giovane attore di cui sentiremo certamente parlare ancora in futuro, e che ha già conquistato il cuore delle telespettatrici, non vi resta che continuare nella lettura.
Ruggero Spina può essere definito un cattivo ‘romantico’?
È un anarchico che vive fino in fondo le sue passioni. È sempre al limite, lì lì per precipitare o spiccare il volo.
Hai recitato al fianco di Valentina Carnelutti, attrice di grande esperienza, televisiva e cinematografica. Come è stato rapportarsi a lei sul set?
Un’esperienza professionale che auguro a ogni mio collega. Un carisma, una precisione e una forza unita a una semplicità che le ammiro profondamente. C’è molto da imparare da lei.
Abbiamo appena visto le scene di passione tra Ruggero Spina e Veronica Colombo. È stato più divertente o imbarazzante girarle?
È stato emozionante, come tutto il resto.
Di tutt’altro genere le scene girate con il piccolo attore che interpreta Leonardino. È più complicato dover lavorare con un bambino?
Il bambino non “fa”, lui “è”. Quindi allo stesso tempo è un partner ideale, anche se può trasformarsi nel metro capace di svelare le piccole imprecisioni dei compagni di scena “adulti”. In teatro c’è una regola: se in scena entra un bambino o un animale, il pubblico tenderà naturalmente a guardare questi, l’occhio si distrarrà dall’azione principale. È la vita che questi portano con se inconsapevolmente a calamitare l’attenzione del pubblico su loro stessi. Non è un caso, secondo me, che Glaviano affermi che i cani sono un soggetto bellissimo da fotografare. Sangu chi ‘curri…
Sei entrato alla quinta stagione, trovandoti a far parte di un cast già molto affiatato. Come ti sei trovato?
Sono stato ben accolto. Sia dal punto di vista professionale che umano.
Nella nostra precedente intervista dicevi di non guardare la televisione. Hai fatto un’eccezione per Squadra Antimafia?
Per Squadra certo che sto facendo un’eccezione! Vuoi mettere l’emozione di guardare la serie assieme ai miei amici più cari?
Hai appena ritirato il premio Glam Awards Sicilian In The World, proprio per la tua partecipazione a Squadra Antimafia. Il premio è destinato a personalità della Sicilia che si sono distinte in Italia e nel mondo, e la motivazione del premio è stata “Un cattivo solo sullo schermo, ambasciatore nell’Isola di arte e cultura, per i suoi sforzi di aprire le porte del teatro anche ai giovani appassionati dell’entroterra”. Quanto ne vai fiero?
È un premio che sento di voler condividere con tutti gli artisti siciliani, che con sforzo e passione si svegliano ogni mattina all’alba per portare avanti i propri progetti con sacrificio, umiltà e immensa gioia. Con questa nuova generazione di cui faccio parte che sta avanzando.
Cosa porterai con te negli anni di questa esperienza lavorativa?
Questo saprò dirtelo alla prossima intervista (ride, ndr). Credo comunque l’entusiasmo.
Il tuo grande amore rimane il teatro o ti piacerebbe continuare a sperimentare in tv?
Macchina da presa o palco, cerco di dare vita a dei personaggi. È questo che amo fare.
Foto di apertura © Toni Palazzolo