Anche Le amiche del sabato è vittima del morso della Tarantola che ha funestato l’intera programmazione Rai. Tre le parole d’ordine: seriosità, finto perbenismo e ricerca spasmodica di un profilo alto.
Così anche Lorella Landi, che fino all’anno scorso scendeva la scala col jingle trash, annunciando il cavalier servente Danilo Fumiento (rimosso nell’anonimato generale e senza che lei lo abbia salutato), ora si atteggia a conduttrice impegnata. Con tanto di sigla identitaria “Un sabato italiano” cantata in diretta da Sergio Caputo.
Il gossip, beninteso, c’è ancora a Le amiche del sabato – oltre che nello stesso Unomattina Magazine della Landi – ma l’astuzia sta nell’edulcorarlo e nell’argirarne le derive trash. Il che sarebbe anche lodevole, se non fosse che si diventa trash comunque, infarcendo una tragedia di Lampedusa di tanta retorica caritatevole e forzata indignazione politica, tra la morte di Giuliano Gemma (che fa portare a casa contenuti alti) e i matrimoni di Belen e della Santarelli.
Quel che più sorprende è che la Landi non voglia rinunciare a niente, nonostante la scarna ora e mezza di diretta di inizio stagione (per colpa di Lineablu). Così, lamentando lei per prima la scarsità di tempo a disposizione, tratta ogni ospite e argomento in maniera sommaria (se non irrispettosa). Come si può estorcere a Bocci di parlare della moglie disabile e poi liquidarlo invitandolo a Unomattina magazine?
Che l’ex inviata de La vita in diretta pensi di essere la Barbara D’Urso della Rai, che straborda con due programmi sei giorni su sette? Con l’influenza di cui gode (e la sua sicumera) non è da escludere. L’idea del fritto misto è la stessa.