Max Giusti: “Riusciranno i nostri eroi era l’unico varietà all’italiana in prima serata”
Il punto di vista dell’attore romano sulla televisione italiana.
Doppiatore di Gru, il malvagio del cartoon in 3D Cattivissimo Me 2 diretto da Chris Renaud e Pierre Coffin, Max Giusti al quotidiano Il tempo ha parlato anche di televisione argomentando il concetto secondo cui “varietà in tv non se ne fanno più”. L’ex conduttore di Affari tuoi, che tornerà nel programma di access prime time di Rai1 come guest star domenica prossima in onore del decimo anniversario della trasmissione, ha spiegato:
La tv è come il cinema: quando un filone funziona si cavalca fino all’esaurimento. Di fatto, il varietà non è finito, ma è cambiata la tv.
Quindi ha citato il caso di Riusciranno i nostri eroi, lo show che ha proposto in prima serata a gennaio 2013 e che non ha avuto un buon riscontro da parte del pubblico (né della critica – è partito al 17% ed ha chiuso sotto il 13%), assicurando che comunque “è andata bene”:
Il mio programma su Rai1 è stato l’unico a riproporre in prima serata un varietà all’italiana, anche se modernizzato, con grandi celebrità, come Laura Chiatti, Donatella Finocchiaro, Sergio Castellitto e tanti altri: è andata bene, ma per ora non si pensa ad un secondo appuntamento.
Giusti ha proseguito il ragionamento parlando in particolare della tendenza a importare format stranieri in Italia e della tendenza dei ‘giurati di professione’:
Anni fa, siamo partiti con i reality e i talk show che, prima, erano leggeri: oggi ci sono, invece, i giurati di professione. Non dico che sia un male: ora al pubblico interessano altre cose, come vedere se uno ci rimane male quando è eliminato o il dramma familiare sotto i riflettori. Però, dobbiamo essere bravi a guidare questi format che ci arrivano dall’estero e non possiamo fermare questo flusso.
Infine sulla nuova Rai, che di fatto lo ha ‘epurato’, almeno temporaneamente:
Anche la nuova linea Rai – che pure è molto attenta all’etica, non usa contenuti inopportuni o di cattivo gusto, né troppo furbi – deve fare i conti con i bilanci, gli incassi e gli investitori pubblicitari: per fare ascolti occorre seguire le tendenze del pubblico. Così, la tv viene indirizzata dagli autori ma anche dai responsabili commerciali della pubblicità. Chi nega questo stato delle cose è bugiardo. Oggi i talk show sono seguiti perché i programmi d’intrattenimento interessano meno rispetto a quelli in cui qualcuno dice alla gente cosa sta realmente accadendo. Certo, quando ci sono tre talk nella stessa serata, qualcuno ci rimette: vince la qualità e quelli meno seguiti saranno eliminati dal mercato.