The Michael J. Fox Show, il gradito ritorno dell’attore in tv (ma la comedy non può basarsi solo su questo)
The Michael J. Fox Show, la comedy della Nbc che riporta in tv con un ruolo da protagonista Michael J. Fox, non riesce a far ridere e cerca di reggere solo sulla presenza del protagonista, con effetti poco originali
Sono passati tredici anni da quando Michael J. Fox, dopo aver rivelato alla stampa di aver il morbo di Parkinson, ha deciso di lasciare “Spin City”, la comedy della Abc di cui era protagonista. Da allora, per l’attore protagonista al cinema di “Ritorno a futuro” e “Voglia di vincere” c’è stata una pausa dal mondo dello spettacolo, per dedicarsi di più alla famiglia e per curarsi. Negli ultimi anni, però, Fox è tornato in tv, come guest-star, in “Scrubs”, “Boston Legal”, “Rescue Me” e sopratutto “The Good Wife”, nei panni dello spietato avvocato Louis Canning.
Anche grazie a queste partecipazioni Fox ha deciso di tornare in tv, per non arrendersi alla malattia e dimostrare che chi è affetto dla morbo di Parkinson, seppure con le dovute cure, può vivere una vita simile a quella di tutti gli altri. La Nbc, che ha lanciato la carriera dell’attore con la popolarissima sit-com “Casa Keaton”, non si è fatta sfuggire l’occasione per riportarlo sul piccolo schermo. Il risultato, però, non è all’altezza delle aspettative che il ritorno di Michael J. Fox in tv hanno alimentato il pubblico in questi mesi.
Il “The Michael J. Fox Show” racconta la storia di Mike Henry (Fox), giornalista della Nbc affetto dal morbo di Parkinson che, dopo cinque anni di assenza dal video per stare accanto alla sua famiglia, decide di tornare in tv. Le dinamiche in casa, ovviamente, cambieranno, ma tutti concordano col fatto che Mike possa gestire la sua malattia ed il lavoro senza trascurare le moglie, l’insegnante Annie (Betsy Brandt, “Breaking Bad”), ed i figli Ian (Conor Romero), che ha lasciato il college, la liceale Eve (Juliette Goglia) ed il più piccolo Graham (Jack Gore).
Una trama semplicissima per una comedy da cui, francamente, ci si aspettava molto di più: “The Michael J. Fox Show”, come si evince fin dal titolo -che ci porta indietro nel tempo, quando le sit-com ruotavano solo intorno alla figura dell’attore principale (come “The Bill Cosby Show”)- ha un’impostazione da anni Novanta, col risultato di sembrare vecchia fin dai primi episodi.
Non basta lo stratagemma dei confessionali nei quali i personaggi raccontano i loro punti di vista su ciò che sta accadendo, copiato senza nessun tipo di modifica da “Modern Family”, ma il vero limite della comedy sono le situazioni ed i dialoghi.
Se da un lato la malattia di Fox diventa parte dello show, con battute che sdrammatizzano la situazione dell’attore e del personaggio, dall’altro in “The Michael J. Fox Show” manca un lavoro di scrittura dei personaggi tale da renderli davvero appassionanti e divertenti. Sembra che gli autori abbiano preferito puntare solo sulla presenza dell’attore protagonista per rendere la serie un poco godibile da parte del pubblico. Ovviamente, si tratta di un grosso errore: le scene migliori, infatti, le ha quasi esclusivamente Mike, e sono state scritte per suscitare qualche risata (come l’intrusione alla mostra dove la figlia vuole appendere le foto della madre senza veli), per emozionare (come il figlio più piccolo che aiuta il padre ad aprire una barattolo), o per citare il passato di Fox (rivederlo con la chitarra in mano avrà fatto sorridere in molti).
Ma per quanto l’impegno di Michael J. Fox sia lodevole, ed il messaggio che vuole trasmettere sia nobile e giusto, “The Michael J. Fox Show” non può reggersi solo sulla sua presenza in ogni scena. C’è bisogno di costruire intorno al personaggio una famiglia che faccia ridere, e che non basi la propria quotidianità su situazioni poco originali ed interessanti. E’ pur sempre una comedy, e le comedy, da che mondo è mondo, devono esagerare le situazioni.
In “The Michael J. Fox Show”, invece, c’è molta calma: si ride poco e non si ha ben chiaro quali siano le intenzioni degli autori. E se gli ascolti sono in calo (la premiere con doppio episodio è stata vista da 7,5 milioni di telespettatori, 2.2 rating nella fascia 18-49 anni, la terza puntata da 5,3 milioni, 1.7 rat.), dispiace che Michael. J Fox non abbia trovato un prodotto che potesse evidenziare il coraggio ed il desiderio di tornare in tv strappando qualche risata e facendo riflettere: la speranza è che lo si possa rivedere in “The Good Wife”, dove è riuscito a combinare la sua situazione alla trama dello show senza troppe complicazioni.