E’ un David Parenzo quantomeno sincero, ma anche uno che scarica parte delle responsabilità, quello intervistato da Silvia Fumarola su Repubblica. Uno dei due conduttori di Radio Belva, sospeso dopo la prima puntata dal Direttore di Rete4, si è preso un giorno di riflessione prima di ammettere il fallimento:
“Radio Belva non era adatta alla prima serata di Retequattro. Chapeau a Mediaset per averci dato la libertà: fino a Sgarbi le cose non andavano male, Villaggio era intelligente. Era un numero zero in onda. Succede in tv, si parte di corsa… Ci siamo lasciati prendere la mano dallo spontaneismo, è come col wasabi: se esageri la bocca s’infiamma. Mancava la ciccia. Provo a scherzarci su, nessuno si ricorderà delle mie inchieste, del libro sulla Lega. Solo del flop. ssendo noi i cattivi alla radio sono abituato alla cattiveria, questa è la legge del contrappasso.”.
A Vittorio Sgarbi, in particolare, Parenzo attribuisce un vero e proprio sabotaggio:
“E’ stato di una volgarità inaudita e senza freni. La nostra responsabilità è di non aver provato a bloccarlo, il suo mandato era metterci il bastone tra le ruote. In genere fa una mattana a trasmissione, e ho pensato che la finisse l’. L’ho domato più volte quando lavoravo con Telese a In onda, stavolta ci è sfuggito di mano”.
E pensare che la Parietti, a cui Sgarbi ha dato della tr*ia, l’ha pure difeso a posteriori prendendosela coi conduttori. Quantomeno Parenzo ha riconosciuto un errore di valutazionem suo e di Cruciani:
“Il punto non è Sgarbi, abbiamo provato a sperimentare, a destrutturare il talk show. Funari era un’altra cosa. Noi abbiamo provato a fare l’extreme talk, con ospiti che hanno idee forti e decise a confronto. Abbiamo sbagliato a pensare che la tv sia come la radio. Con Cruciani abbiamo vinto il Premiolino per la Zanzara. Abbiamo creato uno stile, un linguaggio. In tv quel meccanismo non funziona”.
Però Parenzo vanta il successo di Radio Belva sul web, ormai divenuto refugium peccatorum:
“Nell’amarezza, mi fa sorridere che i video della trasmissione siano cliccatissimi, neanche l’arresto di Bin Laden ha avuto tanti accessi. I ragazzi sui social l’hanno seguita. La grammatica televisiva non ha sopportato o supportato il nostro linguaggio. Ma il mondo della rete è impazzito”.
Della possibilità che ritorni su Italia1 in seconda serata non conferma né smentisce:
“Non ho sentito nessuno, vedremo. Non so chi diceva ‘Sto lavorando al mio prossimo insuccesso’, non vorrei fosse questo il caso. Ho fatto come l’apprendista stregone di Fantasia: a Radio Belva ho messo un po’ di tutto”.
Il troppo storpia.