Domenica In cambia rotta: meno passato, più presente (ma tutto già visto)
Domenica In cambia contenuti e Mara Venier intervista ospiti legati all’attualità. Ma non c’è niente di innovativo
Mara Venier ha deciso di mettere l’acceleratore alla sua “Domenica In”, e dopo la partenza sottotono di due settimane fa, il programma che ha riportato la conduttrice alla domenica pomeriggio sta cercando di trovare un ritmo diverso da quello con cui era partito. Messa da parte la sigla retrò, gli autori hanno deciso di virare dall’effetto nostalgia all’attualità, tra spettacolo e talk.
Con il cambio di regia (come TvBlog aveva anticipato, Giuseppe Bucolo è stato sostituito da Simonetta Tavanti) ed un tono più scanzonato, la Venier passa da un’intervista all’altra senza perdersi troppo in chiacchiere. Esclusa la parte del talk show, che sarà piaciuta a chi rimpiange la Venier a “La Vita in diretta”, con i soliti ospiti e le solite opinioni (se il tema è poi quello della riapertura delle case chiuse, l’effetto deja-vù è assicurato), la nuova “Domenica In” cerca di puntare tutto sugli ospiti e le loro presenze promozionali.
Se, quindi, Patty Pravo apre la puntata con una chiacchierata che niente di nuovo rivela sulla sua carriera, sa di chiacchierata tra due amici l’intervista ed Enzo Iacchetti, in studio per presentare il suo spettacolo teatrale “Il vizietto”, a Milano dal 22 ottobre con Marco Columbro. E’ lui a far strappare qualche risata, raccontando il suo primo amore:
“Un prete. Spiego, amavo una ragazza però non ero sicuro dove abitasse, ed io ho preso la chiatarra di notte e sono andato a cantarle una canzone di Enzo Jannacci, ‘Sfiorisci ben fiore’. Ad un certo punto si apre la porta ed è uscito un parroco, alle due di notte, ed ha detto ‘Forse lei ha sbagliato indirizzo’. Poi ho trovato l’indirizzo della ragazza ma non ha capito la canzone perchè non parlava italiano.”
Meno di una puntura dura l’intervista a Vittoria Puccini, per presentare il film-tv “Altri tempi”, mentre il ritmo frena improvvisamente nella parte talk. Tema è stato la possibile riapertura delle case chiuse, con un sindaco che ha presentato un referendum per discutere di questa idea. Con ospiti ormai abituati a parlare di politica come di gossip, la chiacchierata si è protratta troppo a lungo, considerato che non ne è saltato fuori nessun punto di vista davvero originale. Iva Zanicchi, in particolare, ha sottolineato l’emergenza sanitaria della presenza delle prostitute per strada, oltre che provocare ricordando che lo Stato riceve compensi da altri vizi:
“Chi ci va? I nostri uomini. I nostri figli, i nostri mariti, i nostri fratelli, i nostri nipoti… Allora, è un guaio grosso. Certo, ai tempi della Merlin, ha fatto bene a chiudere le case, perchè era un’indecenza. Se dovessero riaprirle, caro sindaco, ci dovrebbero essere delle regole ben diverse. Però perchè anche per la salute di tante famiglie, che gli uomini poi si portano a casa certe malattie… Tanto, guardi, la prostituzione esiste, esisterà sempre. Perchè si permette allo Stato di sfruttare la prostituzione? Perchè lo Stato sfrutta il ricavato delle sigarette, dell’alcol, e di altre cose?”.
A riportare un po’ di ritmo ci provano Luciana Littizzetto e Fabio De Luigi, in studio per presentare “Aspirante vedovo”. Con la Littizzetto in collegamento da Milano (d’altra parte stasera va in onda “Che tempo che fa”), si perde l’effetto che si sperava di avere con i due attori comici. La Littizzetto prova a sfruttare le richieste della conduttrice di alzare l’audio del collegamento per prenderla in giro:
“E’ vecchia, non sente, è anziana”.
Dopo un brevissimo commento sulle case chiuse e sulla presenza di un prete poco prima (“Mi fa sempre ridere quando i preti dicono che hanno sentito la chiamata”), parlare del film allontana un po’ le intenzioni di far ridere con due tra i comici più apprezzati dal pubblico. Neanche i complimenti alla Venier riescono a rialzare il tono, anche perchè la conduttrice non sente:
“Essere fighe è difficile, è veramente troppo complicato. Io sono come tu faccia, Mara, dopo tutti questi anni, ad essere così gnocca”.
Si chiude però con una battuta degna della Littizzetto più cruda, che risponde alla Venier che le promette che l’avrebbe vista questa sera molto francamente:
“Ma vai a mangiarti una pizza!”.
Più consona l’intervista a Rocco Papaleo (che per la gioia di tutti ci ripropone la “foca” portata a Sanremo 2012) e Riccardo Scamarcio, anche loro presenti per la presentazione del loro film “Una piccola impresa meridionale”. Ma, anche qui, siamo ai livelli della marchetta più semplice.
Insomma, la “Domenica In” che cambia e passa da elogiare il passato ad accontentarsi del presente cerca di migliorare non solo dal punto di vista tecnico ma anche dei contenuti. Il risultato è senza infamia nè lode, un già visto che fa rimpiangere la presenza della Venier in un programma più dinamico ed attuale che possa dare più spazio alle sue chiacchiere senza dover buttare ogni tre parole il film e spettacolo da pubblicizzare.