Finger Food Factory, su Real Time lo show tutorial di chef Sebastiano: anteprima prima puntata
Sebastiano Rovida mostra al pubblico le sue vere capacità, tenute ‘nascoste’ in tanti anni di Fuori Menu: ma il finger food non aiuta l’operazione ‘simpatia’. Fortuna che c’è Leo.
Da ‘Fuori Menu’ a Finger Food Factory: dopo anni di onorata carriera come ‘capo-brigata’ al fianco di cuochi amatoriali alle prese con un vero ristorante, lo chef Sebastiano Rovida conquista un programma tutto suo, che debutta oggi, lunedì 14 ottobre, alle 13.00 su Real Time (DTT, 31; Sky, 124).
Un appuntamento quotidiano, in onda dal lunedì al venerdì, specializzato sul finger food, come il titolo ben esplicita, ovvero quelle preparazioni da mangiare in un boccone che ormai furoreggiano nei buffet, adagiati su bianchi cucchiai di ceramica fatti apposta o in bicchierini trasparenti e talvolta affatto agevoli da gustare.
Inutile dire che però sono di grande impatto scenografico e se son pure buoni ben venga: a spiegarci i segreti del finger food e a darci ricette (speriamo) replicabili a casa ci pensa proprio Sebastiano, da 10 anni specializzato nel campo. E trovo l’accoppiata perfetta: confesso che non amo il finger food, tanto bello quanto (talvolta) artificiale, paradossalmente poco ‘alla mano’, adatto per appuntamenti ‘stra-mondani’ e un po’ supponenti. E in fondo non ho mai amato l’atteggiamento dello chef Sebastiano a Fuori Menu, anzi mi son sempre domandata come abbiano fatto i concorrenti a non prenderlo a mattarellate. Ma si sa, è tv, probabilmente l’hanno ‘disegnato così’ per esigenze di copione. Qui è diverso, sarà da solo… O quasi.
Da solo, infatti, illustra il menu della giornata che ruota intorno a un ingrediente protagonista, che per la prima puntata è la patata. E non si poteva iniziare meglio. Come antipasto un grissino di patate con speck arrotolato (ma per farlo si usa patè di tartufo e si parte con il roux e la cosa per me diventa già troppo impegnativa), come primo piatto una vellutata di patate e porri con uova di quaglia (uhm) e come secondo ‘fossili di patate e aneto’. Tutte preparazioni da evitare per chi non ha pazienza e mano ferma. In basso il promo.
Quindi arriva il momento della sfida, sotto forma di un bambino di 8 anni, Leonida “Leo” Lovati, appassionato di cucina, che arriva con una ‘missione impossibile’ per ‘SuperSeba’. Nel caso di specie, Leo arriva con un meraviglioso, straboccante, lussurioso cheeseburgher contornato di patatine: una cosa da far venire l’acquolina in bocca che il piccolo Leo vuole venga trasformato in finger food.
Plausibile. Sì sì.
Ora, Leo sarà un modo per rappresentare lo ‘spettatore ideale’ (seguendo la classica logica dello ‘spiega tutto come se stessi parlando a un bambino di otto anni’), sarà un modo per dimostrare al pubblico che, per quanto raffinato, il finger food lo può preparare chiunque, sarà che si inizia a cavalcare l’onda lunga di Junior Masterchef, sarà che la presenza di un bambino può essere una variante al ‘solito’ programma ‘tutorial’ di cucina, sarà che si cerca la parte ‘umana’ di Sebastiano – che non è proprio un concentrato di simpatia in Fuori Menu – ma l’operazione appare un tantino forzata.
“Ho organizzato una festa e ho invitato delle amiche… Voglio far colpo su una e le donne si conquistano prendendole per al gola”
dice candido il buon Leo, uscito da una pubblicità anni ’80 con la sua camicina bon ton e i suoi occhi chiari/occhi azzurri.
Tutto, comunque, plausibile, sì sì.
Ma poi Leo si mette il grembiule e dà una mano a Seba, dando al programma una spolverata di leggerezza.
Per questa prima stagione sono previste 20 puntate da 30′ prodotte da Magnolia per Real Time: a voi il giudizio. Per me è un po’ tutto troppo architettonico, troppo perfetto, anche troppo tecnico e un po’ troppo artificiale. Non sono evidentemente il target giusto. Ma aspetto i vostri commenti.