Massimo Giletti parla de L’Arena a 3 minuti con…
Ascolta tre minuti di dichiarazioni di Massimo Giletti e poi partecipa al sondaggio. Hai apprezzato ciò che ha detto? Guarderai L’Arena di Domenica In questo pomeriggio?
Amici di TvBlog siamo in compagnia di Massimo Giletti per parlare della nuova edizione de L’Arena, in onda ogni domenica a partire dalle 14 sempre su Rai 1. Buongiorno e benvenuto Massimo.
Buongiorno e benvenuto a te a casa mia, perché mi trovo a casa mia in questo momento, questa mattina, così raccontiamo anche dove siamo. Stiamo leggendo i giornali e stiamo pensando a quello che succederà a L’Arena questo fine settimana (l’intervista è stata registrata giovedì 31 ottobre N.d.R.). Diciamo che la realtà è sempre superiore a quella che è la fantasia, quindi L’Arena funziona anche per questo. Però avevo letto questa estate di personaggi importanti che sentenziavano della fine e della morte dei talk show. Io sono contento che L’Arena non è dentro in questo cimitero. Dal punto di vista strettamente numerico siamo incredibilmente superiori, con un piccolo margine superiore in centesimi rispetto all’Arena dello scorso anno che era già stata il record dei record. Questo vuol dire che non tutti i talk show entrano nel cimitero degli elefanti. Bisogna un po’ saperli fare i talk show. Certo è che L’Arena ha nelle sue corde una dinamicità e una velocità di reazione rispetto alla realtà che forse pochi hanno. Noi siamo in grado di cambiare immediatamente, anche mezz’ora, un’ora prima, anche durante il corso di trasmissione del programma e forse questo fa sì che ci siano molte più chance per vincere e per fare numeri.
Soprattutto è racchiusa in una parola che penso ormai si possa dire con grande serenità, cioè la “Credibilità”: la credibilità di un programma, facendo informazione e attualità, è data dal numero di spettatori. Non è data dal bello o dal brutto … sai L’arena non è un programma perfetto … io sono totalmente imperfetto e sono contento di non essere perfetto, però il numero degli spettatori continui, presenti e costanti in questi anni determinano un fatto semplicissimo: la gente che ti cerca sa che fai attualità, sa che non prendi una posizione a sinistra o a destra, ma stai dalla parte di quella che è la realtà dei fatti. Questa parola io la chiamo credibilità.
Il segreto sta nella passione e nel grande lavoro, non solo di uno come me, che fa il conduttore e quindi è quello che appare, ma soprattutto del gruppo di persone che lavorano con me. Io non posso dimenticare un autore come Fabio Buttarelli che ho con me da dieci anni e con il quale abbiamo fatto, costruito e cambiato L’Arena. L’Arena di dieci anni fa era totalmente diversa da quella di oggi. Oggi c’è una maggiore attenzione al dettaglio, c’è una maggiore ricerca di inchiesta. Dieci filmati in due ore d’inchiesta, ma anche di divertimento o di ironia – come i citofoni di Andrea Rivera o Ippoliti che gira per le città – per spezzare la tensione … quella è una forza importante di lavoro. Non c’è solo la parola, c’è molto di più in questo programma. Ripeto: per me la parola chiave, che giustifica o racconta più di ogni altra i quattro milioni [di spettatori] è la credibilità. Io non sono stato messo lì da nessuno, né dalla destra né dalla sinistra e forse questo, in un momento di sbandamento generale, aiuta a far capire perché L’Arena è così forte e così vincente.
Ecco Massimo, sei stato bravissimo a sfruttare tutti e tre i minuti. Noi di TvBlog ti ringraziamo per la disponibilità e ricordiamo ai nostri lettori l’appuntamento ogni domenica pomeriggio a partire dalle 14.00 con L’Arena, su Rai1. Grazie Massimo.
Grazie a voi, ciao.
3 minuti con… che cosa è?
La rubrica vuole essere una sorta di tribuna politica versione televisiva. L’ospite ha 3 minuti di tempo per parlare in totale libertà del programma e del proprio ruolo nel programma.
L’intervistatore ha solo il compito di introdurre l’ospite, ricordare l’appuntamento tv e, qualora l’intervistato non usasse tutto il tempo a sua disposizione, porre una o al massimo due domande in maniera neutra, senza giudizio di sorta.
Obiettivi: capire se l’intervento dell’intervistato ha un peso sulla scelta finale del lettore; capire se l’intervento dell’intervistato è stato apprezzato dal lettore.