Domenica Live, il caso baby-squillo sfugge di mano: “Mi chiedevano di fare i bisogni addosso a loro…”
L’intervista shock ad un ex baby-squillo.
Ci siamo già occupati del caso delle due baby-squillo dei Parioli, quartiere bene di Roma, che sta tenendo banco in molte trasmissioni televisive e che viene trattato sistematicamente almeno da una settimana a questa parte.
Nessuno sta ponendo il veto a questi programmi di occuparsi di casi così pruriginosi, anche in piena fascia protetta, ma la domanda più frequente è la seguente: quand’è che una trasmissione può tranquillamente essere accusata di fare sciacallaggio?
Anche in questo caso, abbiamo fornito una risposta: se il caso viene trattato con il dovuto tatto e la sensibilità, si può parlare di dovere di cronaca, se il tutto, invece, viene realizzato a fini speculativi con un piacere recondito nello scendere a dettagli sempre più scabrosi, si può tranquillamente definire sciacallaggio.
E per darvi una idea, speriamo definitiva, che è la modalità di trattare questi tipi di argomenti a fare la differenza tra un programma e l’altro, è sufficiente leggere il titolo di questo post.
Coprofilia in pieno pomeriggio a Domenica Live. Questo è il risultato che si ottiene quando il fine unico è scandalizzare i telespettatori, sezionando una vicenda già scandalosa di per sé, per portare alla luce particolari sempre più raccapriccianti.
Nella puntata andata in onda oggi, dal caso baby-squillo si è passato, in poco più di un’ora, all’analisi di altri fenomeni affini se non praticamente identici come le ragazze-doccia di Milano, le ragazzine di terza media a L’Aquila o le web-cam girl. Il tutto è stato presentato, ovviamente, con un’abbondante selezione di foto e immagini ritraenti ragazze giovanissime semi-nude. Questa scelta, che porta unicamente ad un sensazionalismo fine a se stesso, uccide la parola inchiesta e fa apparire il tutto soltanto come un vademecum per depravati.
Inutile, poi, tentare a moralizzare il tutto con ospiti come Antonella Boralevi, Diana De Marchi, Morena Funari, Alessandro Meluzzi, Viviana Beccalossi (che ha addirittura inneggiato all’evirazione) e Don Aldo Bonaiuto, tutti uniti con un pensiero comune.
La frittata era già stata fatta e non poteva essere salvata da nessun tipo di monologo demagogico.
Stiamo parlando di una torta che ha avuto come ciliegina, l’intervista ad un ex baby-squillo di nome Micaela che ha esordito con le seguenti dichiarazioni:
I clienti vogliono le minorenni perché hanno la loro innocenza, la loro freschezza e le possono usare come un oggetto. A me, molti dei clienti, di età compresa tra i 18 e i 70 anni, anche padri di famiglia che non vanno d’accordo con la moglie o che lo fanno solo per un divertimento, mi chiedevano addirittura delle perversioni, di fare i bisogni nella loro bocca, oppure addosso a loro…
La contro-risposta di Barbara D’Urso (da sottolineare che la colpa di tutto ciò è da additare all’intera testata Videonews) è stata emblematica:
Senti Micaela, senza scendere in dettagli troppo forti, siamo in fascia protetta tu mi capisci, ma i clienti hanno richieste molto più pesanti, vero?