Paolo Bonolis: “Un’idea deve esprimersi in un’ora, non in due ore e mezza di programma”
Bonolis svela che “sto lavorando ad una cosa, ma deve essere ancora discussa ai piani alti”. Poi, sulla sfida auditel con L’Eredità…
Paolo Bonolis a Tv Sorrisi e Canzoni ha ribadito quanto va dicendo da qualche anno sui format televisivi che con sempre maggiore fatica nascono in Italia e con sempre maggiore facilità vengono importati dall’estero: “Non si può solo percorrere strade altrui. Altrimenti finisce per essere un mero esecutore. Immettere novità sul mercato è sempre una soddisfazione”. Il conduttore si riferisce ovviamente ad Avanti un altro, format tutto italiano che negli anni si è affermato nel preserale di Canale 5 (il game show peraltro è stato venduto in sette Paesi).
A proposito della sfida quotidiana con L’Eredità di Carlo Conti, Paolino, che si è definito “un autore che si ritrova a fare il conduttore”, ha precisato che “la valutazione sugli ascolti è complicata” perché “siamo praticamente alla pari” anche se “noi abbiamo 12 minuti in più di assenza dal video per la pubblicità”.
Dopo aver annunciato la puntata speciale di Avanti un altro dedicata a nonni e bambini per l’Epifania (come lo scorso anno), Bonolis ha svelato che nelle prossime settimane entrerà a far parte del minimondo un nuovo personaggio, l’avvocato del diavolo.
Nessun riferimento al suo presunto coinvolgimento a La Corrida o a Scherzi a parte, come da tempo ventilato da TvBlog e da altre testate giornalistiche, mentre il conduttore romano ha svelato che “sto lavorando ad una cosa, ma deve essere ancora discussa ai piani alti”.
Infine, prima di ammettere, tra il serio e il faceto, che il sogno è quello di smettere di lavorare in tv, Bonolis ha detto che una via d’uscita per la tv italiana può esserci “solo se la durata del prodotto televisivo si uniforma con gli standard internazionali. Un’idea deve esprimersi nello spazio di un’ora. Se la declini per due ore e mezza, rischia di diventare terribilmente annacquata”.