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Gianluigi Nuzzi, dopo Quarto Grado un nuovo format d’inchiesta per Mediaset

Quarto Grado va in ferie per le Feste e Nuzzi si dedica al suo nuovo format a base di inchieste: del resto era stato chiamato da Videonews per questo.

pubblicato 7 Dicembre 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 11:01

 

    Aggiornamento 7 dicembre 2013: ospite di Tv Talk, Gianluigi Nuzzi ha specificato che il nuovo programma d’inchiesta, sul quale lavorerà in questa pausa natalizia, andrà in onda la prossima stagione tv.

    “Dove e quando, vedremo”

    ha aggiunto il giornalista, che quindi ancora non sa su quale canale, in quale fascia e in che giorno sarà programmato. Per ora ci si lavora.

    “Nel genere di inchiesta tv, Report resta il punto di riferimento, ma bisogna considerare anche il calo generalizzato d’ascolti. Bisogna quindi studiare un programma per una rete generalista Mediaset. Per me è una sfida; è una situazione diversa da quella da cui provengo. La7 è una rete più di nicchia, dove mi sono trovato sempre bene”

    ma ora bisogna pensare al nuovo format.

Quarto Grado si prepara alla penultima puntata del 2013 (live su Crimeblog) e si gode le Feste fino al 10 gennaio. quando tornerà in onda su Rete 4. Nel frattempo Gianluigi Nuzzi non sta con le mani in mano e intervistato da Italia Oggi parla infatti del suo ritorno alle inchieste con un nuovo format studiato per Mediaset. Del resto il suo arrivo alla corte del Biscione è nato per interesse di Mario Giordano, direttore di Videonews, che lo chiamò proprio per mettere in piedi un programma a base di reportage, vera cifra ‘stilistica’ di Nuzzi.

“Non sono stato chiamato da Mauro Crippa (direttore generale dell’Informazione Mediaset, ndr) quando Sottile è andato via da Mediaset e da Quarto Grado. Io ero stato contattato da Giordano settimane prima: mi aveva chiesto di andare con lui a Videonews per fare un programma di inchieste”

racconta Nuzzi a Claudio Plazzotta. Lo sbarco nel grande mondo delle ‘inchieste omicidiarie’, quindi, è avvenuto un po’ per sorte un po’ per caso:

“Non avevo ancora firmato, stavamo parlando dei contenuti. Poi si è aperta la possibilità di Quarto Grado, mi è stata offerta la conduzione e allora ho dato la priorità a Quarto Grado”,

aggiunge il giornalista, che si è fatto conoscere in tv soprattutto su La7, allora di TiMedia. Ma perché ha lasciato la rete?

“Mah, Gli Intoccabili è andato bene, ho centrato i bonus da contratto se andavo sopra il 3% e sopra il 3,5% di share. Nella seconda fase, invece, c’erano problemi di budget, ho potuto fare poche cose. Comunque mi sono lasciato bene con La7. Con il direttore Paolo Ruffini abbiamo discusso molto di vari progetti. E pure con Urbano Cairo ho parlato spesso. Ma se l’editore non condivide i tuoi progetti, non è che ha per forza torto. Fa le sue scelte e io le rispetto”

dice Nuzzi, che nel frattempo ha colto al volo l’occasione offerta dal Biscione.

“Mi hanno assunto quando in Mediaset non assumono più nessuno; c’è un progetto a medio termine”

e di questi tempi non è poco. Data la priorità a Quarto Grado ora però è tempo di tornare all’idea originaria, quella di un nuovo format d’inchiesta:

“L’azienda mi ha appena chiesto di pensare al format di questo programma, dove tornerò anche con argomenti più vicini alle mie vecchie passioni”

conferma Nuzzi, che ha legato il suo nome agli scandali finanziari e ai ‘segreti inconfessabili’ del Vaticano, anche se dopo “Vaticano Spa” e “Sua Santità” si è votato ai thriller, lavorando da mesi al suo primo romanzo fictional. Influenza del ‘sangue’ di Quarto Grado? Può essere. Del resto l’esperienza maturata su Rete 4 in questi mesi deve aver pure lasciato una traccia nella sua formazione professionale e umana.

E a proposito di Quarto Grado, la pausa natalizia (che scatterà dopo il 13 dicembre che potrete seguire ) è tempo di fare un primo bilancio del programma, approfittando della pausa natalizia. Non si può non partire dai risultati Auditel, che si attestano nel prime time del venerdì su una media del 7%.

“I cambiamenti quest’anno erano già tanti, non ho toccato troppo. Mi raffronto con i talk tradizionali e tutti, in questa stagione tv, hanno perso 2-4 punti percentuali. Noi abbiamo tenuto e siamo ampiamente sopra gli obiettivi di rete. Al venerdì, poi, su Rai 1 il programma Tale e Quale Show ci copre tantissimo: hanno fatto punte del 40%, tipo Sanremo. Anche per questo sono soddisfatto e ottimista. E poi siamo cresciuti rispetto alla prima puntata, questo mi rincuora”.

Nuzzi, poi, precisa anche la composizione di questo pubblico: non solo ha ‘retto’, ma è anche ‘migliorato’:

“L’indice di concentrazione del pubblico laureato è aumentato di 10 punti. Infine sul nostro target di elezione, donne over 55, siamo al 9,5% di share”.

Tutto questo nonostante la ‘moltiplicazione’ dei programmi che si occupano di gialli e di sparizioni e nonostante la sostanziale ripetitività dei casi e delle storie affrontate. Ma qui, specifica Nuzzi, conta il modo in cui queste (stesse) storie sono trattate.

“Noi siamo portatori di notizie, questo è il nostro lavoro. E a Quarto Grado in questa stagione abbiamo privilegiato le notizie, i fatti, con molte esclusive e più arrosto che fumo”.

Il quadro è chiaro, le valutazioni di Nuzzi anche. E a proposito di fatti, si diverte a smontare le leggende metropolitane che lo riguardano: non ha mai fatto parte dei servizi segreti (vabbé, qui si divrebbe negare per forza), mai stato nella Guardia di Finanza, mentre è sicuramente vero che si muove con disinvoltura tra la tv commerciale targata Mediaset e l’editoria di nicchia, come quella di Chiarelettere, fondata da Travaglio. E non è un delitto.

 

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