Ballando con le stelle 10, Milly Carlucci: “Vorrei Totti e Bolt tra i ballerini”
Nemmeno il tempo di chiudera la nona edizione, Milly è già proiettata verso la decima
Nemmeno il tempo di chiudere la nona edizione, Milly Carlucci pare proiettata già verso la decima. Ballando con le stelle si è chiuso ieri sera con la vittoria di Elisa Di Francisca e Raimondo Todaro, ma la conduttrice pensa già al nuovo cast da allestire per Ballando con le stelle 10 (in onda nel 2014?). Così, intervistata da Tuttosport, Milly ha svelato quali sportivi vorrebbe veder ballare nel programma di Rai1, dopo aver arruolati tantissimi negli anni (dalla stessa schermitrice italiana vincitrice ieri a Stefano Bettarini, Massimiliano Rosolino, Aldo Montano, Diego Armando Maradona, Bobo Vieri, Gianni Rivera, ecc):
Mi piacerebbe avere Totti, il Principe di Roma, una bella figura di calciatore, anche dal punto di vista umano che in pochi conoscono.
Non solo calcio, però, per la Carlucci che, come noto, in passato è stata sportiva a 360 gradi:
Bolt è uno che sa anche fare spettacolo, non si prende sul serio.
E poi c’è il sogno proibito, cioè Valentino Rossi:
Un campione che inseguo da una vita ma ha sempre avuto un motivo per non venire in trasmissione: sfugge come moto, è irraggiungibile.
Nonostante quella proposta dal quotidiano torinese sia naturalmente un’intervista tutta incentrata sui temi sportivi, la Carlucci è stata interpellata anche sui numeri dell’edizione appena conclusasi. E in questo senso il bilancio della conduttrice è più che positivo (giustamente, perché nel confronto numerico con Italia’s got talent ha retto, sebbene abbia prevedibilmente perso tutte le serate, e perché il programma, nonostante l’età e un meccanismo non propriamente moderno, ha saputo far parlare di sé).
Non sono i numeri quelli che danno una identità ad una trasmissione, ma è la continuità nelle stagioni, quanto ne parla la gente e come la segue, i dialoghi, i social network, tweet, facebook e simili, quando vedi l’assalto al teatro per vedere dal vivo la trasmissione: insomma il successo di un programma è quando diventa argomento di conversazione.
Grazie soprattutto ad Anna Oxa, avrebbe dovuto aggiungere.