Il renziano Anzaldi (Pd) attacca Rai3: “Copertura delle primarie appaltata a Che tempo che fa e non al tg, è danno economico”
Il bersaglio, anche se non citato espliticamente sembra essere Andrea Vianello: “Raitre, pur contando su una redazione giornalistica di grande esperienza come quella del Tg3, ha coperto il momento clou dei risultati con una trasmissione di intrattenimento prodotta da una società esterna”
L’Italia è un Paese meraviglioso. Ieri vi abbiamo dato conto del duro attacco di Renato Brunetta a Fabio Fazio reo di aver trattato in maniera troppo accomodante la vittoria di Matteo Renzi alle primarie del Pd. Così il capogruppo a Montecitorio di Forza Italia aveva lamentato su Rai3 a Che tempo che fa “prove di regime renziano”, tirando in ballo anche il direttore generale Gubitosi e quello della terza rete Vianello i quali “aspettano in diretta il nuovo padrone”.
A tali proteste oggi si aggiungono quelle di una parte del Pd e in particolare di un deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, ritenuto uno dei fedelissimi di Renzi.
Naturalmente anche Anzaldi se la prende con la puntata di domenica di Che tempo che fa, ma per ragioni opposte a quelle di Brunetta:
Giornalisti pronti a Firenze per il collegamento in diretta con il tg delle 20 non hanno ricevuto la linea, tra lo stupore dei colleghi. La copertura dello spoglio e di una parte dei discorsi dei candidati e stata appaltata ad una trasmissione realizzata da una società esterna (Che Tempo che fa, ndr) con i collegamenti da Firenze per il discorso di Matteo Renzi gestiti da un giornalista non del servizio pubblico (Massimo Gramellini, ndr) e non dalle professionalità della Rai presenti sul posto. Molti telespettatori, per seguire un approfondimento giornalistico vero e proprio, sono dovuti emigrare su La7.
Non è finita. Le critiche sembrano rivolte in particolare a Andrea Vianello (anche se mai nominato) per le scelte di palinsesto effettuate:
Si prefigura come un grave danno per la Rai, sia in termini di immagine che di spreco di risorse, l’aver deciso di non utilizzare i giornalisti del servizio pubblico per la copertura delle fasi salienti dei risultati delle primarie del Pd. Chiederò al presidente della Vigilanza Roberto Fico di capire cosa e successo.
Quindi la parte meno convincente della nota diffusa da Anzaldi:
Non soltanto ci troviamo, quindi, di fronte ad una umiliazione delle professionalità interne dell’azienda, ma anche ad un possibile danno economico. La programmazione di prima serata della Rai viene modificata per questioni come la decadenza di Silvio Berlusconi ma non per l’evento politico piu importante delle ultime settimane, che ha portato al voto quasi tre milioni di persone. Raitre, pur contando su una redazione giornalistica di grande esperienza come quella del Tg3, ha coperto il momento clou dei risultati con una trasmissione di intrattenimento prodotta da una società esterna.
Tutto vero, se non fosse per la mancata segnalazione da parte del democratico del fatto che la programmazione di Rai3 in realtà è cambiata domenica sera. Masterpiece non è andato in onda, Che tempo che fa ha incentrato la puntata sulle primarie e poco prima delle 23 è andato in onda uno speciale del telegiornale. Non bastava tutto ciò?