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Doctor Who, Natale 2013: da Matt Smith a Peter Capaldi (video)

Doctor Who, The Time of the Doctor: l’addio all’Undicesimo Dottore, Matt Smith, e l’arrivo del Dodicesimo, Peter Capaldi, in un video tratto dalla puntata natalizia della serie BBC. (Attenzione spoiler)

di grazias
pubblicato 26 Dicembre 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 10:16

Silence will fall. La minaccia sussurrata fin dal giorno in cui l’Undicesimo Dottore, Matt Smith, incontrò la piccola Amy Pond (Karen Gillan), è diventata realtà durante lo speciale natalizio di Doctor Who. Si sapeva da tempo che il 25 dicembre 2013 sarebbe stata la data della nuova rigenerazione del Dottore ma, nonostante il largo preavviso, la morte dell’Ultimo Signore del Tempo è un evento che non riesce a lasciare indifferenti i milioni di fan sparsi su tutto il nostro globo terracqueo. E nemmeno me, per quello che può valere.

Se non avete ancora visto la puntata in questione, dal titolo The Time of The Doctor, fareste meglio a interrompere la lettura di questo post. A meno che non siate a caccia di spoiler. E solo a dirlo mi sento un po’ River Song anche se non sono né riccia, né bionda e soprattutto mai mi capitò di sposare il Dottore. La speranza, però, è l’ultima a morire. E la prima a rigenerarsi.

Nella sua avventura finale Matt Smith ci ricorda tutti i motivi per cui abbiamo cominciato a volergli bene a partire dal primo episodio della quinta stagione, quello in cui Amy imparò ad aspettare e il Dottore ad accettare di non avere ancora i capelli rossi. Still not ginger. L’eccellente interpretazione di David Tennant, suo predecessore, rischiava di non far decollare il personaggio creato da Smith che, sovvertendo i pronostici, è riuscito a farci cambiare idea a colpi di bow ties, fez, e fish fingers and custard. Ossia di papillon, fez (sì, questo copricapo qui) e bastoncini di pesce intinti nel budino alla crema. Tutte cose che mai avremmo immaginato di definire cool prima che l’Undicesimo Signore del Tempo si mettesse a ripetercelo di puntata in puntata, convincendoci.

Ma, bando alle ciance, è ora di parlarvi di The Time of The Doctor. La puntata è ambientata su Trenzalore, pianeta che, come noto da precedente profezia, sarà la tomba del Dottore. Vediamo Smith costretto a passare lì, più precisamente in un paesino innevato chiamato Christmas, ben trecento anni. Trecento anni che trascorrerà a difendere l’universo dall’attacco di tutti i suoi nemici di sempre (dai Dalek ai Weeping Angels) attirati laggiù da un messaggio, lo stesso messaggio che aveva fatto accorrere anche lui su quel pianeta: l’incessante domanda “Doctor Who?”. A porre tale interrogativo sono i Signori del Tempo direttamente da Gallifrey, patria del Dottore da lui stesso salvata e mandata in un’altra dimensione nel corso dell’episodio speciale realizzato per il cinquantesimo anniversario di Doctor Who, The Day of the Doctor. Occhio alle crepe nei muri.

Veniamo ora al momento più difficile, quello della rigenerazione. Grazie all’aiuto dei suoi compatrioti incitati da Clara, Matt, ormai vecchio e stanco, riesce a placare l’ultimo attacco Dalek. Poi torna nel Tardis per darci l’addio definitivo. Nella cabina blu più grande all’interno vediamo una ciotola di budino alla crema corredata da bastoncini di pesce, un fez e alla fine anche Smith che si toglie il suo storico bow tie e dice che mai, proprio mai si dimenticherà di quando lui era il Dottore. Ma del resto, come Clara ben sa, eleventh is the best.

Nel video che vi proponiamo in chiusura, vedrete l’esatto momento della rigenerazione con tanto di Peter Capaldi, il dodicesimo Dottore, già a bordo del Tardis. Il nuovo arrivato cerca da subito di ingraziarsi la nostra simpatia constatando di avere nuovi reni e chiedendosi di che colore siano. Poi vede Clara e per lei ha un’unica domanda: Per caso sai come si pilota questo coso?. Siamo sicuri che lo scoprirà (o che, in ogni caso, gli tornerà in mente) molto presto. Per adesso, però, il rammarico post dipartita di Smith è più forte di qualsivoglia curiosità.

Quel mad man in a box mancherà alla serie forse anche più di quanto abbia fatto il suo predecessore. Ma alla fine ogni fan del Dottore lo sa: “quello nuovo” è sempre visto con sospetto. Io sono riuscita pure a rimpiangere Eccleston durante le prime puntate di Tennant. Ma giuro che mi è passata in fretta. Comunque sia, oggi il silenzio è calato e io preferivo il rumore del Tardis in viaggio nel vortice spazio-temporale. Quando a guidarlo c’era Smith.

Run you clever boy, we’ll remember you.

Doctor Who