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Gli anni spezzati, anticipazioni sui tre film-tv in onda da martedì su Raiuno

Gli anni spezzati è la fiction in sei puntate in onda da martedì su Raiuno e che racconta gli anni Settanta attraverso la storia di tre uomini alle prese con un difficile periodo storico

pubblicato 5 Gennaio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 10:00

La fiction d’impegno sociale è al centro de “Gli anni spezzati”, la nuova miniserie in onda da martedì 7 gennaio su Raiuno. Sei puntate suddivise in tre film-tv da due episodi che raccontano gli anni Settanta in Italia attraverso tre storie di coraggio di tre uomini i quali, in un periodo di alte tensioni sociali, non si sono fatti mettere i piedi in testa ed hanno continuato a lavorare senza mollare.

I tre film-tv, prodotti da Rai Fiction e da Albatross, sono stati scritti da Stefano Marcocci, Domenico Tommasetti e Graziano Diana, quest’ultimo anche regista della fiction. Ogni film-tv si sofferma su un periodo storico e su un personaggio: “Il Commissario” (in onda il 7 e l’8 gennaio) racconta la storia di Luigi Calabresi (Emilio Solfrizzi) che, dopo la strage di Piazza Fontana, si trova al centro di una vicenda che lo porta ad essere incolpato dall’estrema sinistra per la morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli (Paolo Calabresi), finendo per restare solo contro tutti.

“Il giudice” (in onda il 14 ed il 15 gennaio) ha come protagonista Mario Sossi (Alessandro Preziosi), giudice che nel corso di un processo ottiene la pena massima per gli imputati appartenenti al gruppo dell’ultra sinistra “XXII Ottobre”. In molti, però, accusano Sossi di essere contro la classe operaia e di aver indagato senza considerare il diritto di difesa degli imputati e, dopo numerose minacce, viene rapito.

Il terzo ed ultimo film-tv è “L’ingegnere” (in onda il 27 e 28 gennaio) e racconta la storia di un immaginario dirigente della Fiat, Giorgio Venuti (Alessio Boni) che, negli anni della crisi sociale ed economica, deve licenziare 61 dipendenti accusati di avere a che fare con i terroristi.

Diana, a “La Repubblica”, ha spiegato che “Gli anni spezzati” porta in tv un periodo storico italiano molto difficile, ma che necessita di essere raccontato. In particolare, il regista si è soffermato sul confronto tra giovani ed adulti, inserendo nelle tre storie un confronto generazionale che potesse servire al racconto per avere diversi punti di vista:

“La vicenda del giovane commissario Calabresi viene raccontata descrivendo il rapporto con un poliziotto romano appena arrivato a Milano mentre il rapimento Sossi viene ricostruito attraverso il legame col giudice Coco (interpretato da Ennio Fantastichini), ucciso dalle Br nel 1976 insieme ai due uomini della scorta Giovanni Saponara ed Antioco Deiana. Nel terzo caso, quello dell’Ingegnere, mi concentro su un dirigente che riceve l’incarico di licenziare 61 operai ritenuti vicine al terrorismo mentre la figlia (Giulia Michelini), abbraccia la lotta armata”.

Per quanto riguarda “Il Commissario”, il film-tv non è stato approvato da Mario Calabresi, direttore de “La Stampa” e figlio di Luigi, anche se il giornalista ha assicurato che vedrà il film-tv:

“Questo progetto ha visto coinvolte tante famiglie, alcune come Sossi e Coco hanno collaborato raccontando aneddoti, dettagli. Il figlio del giudice Coco, violinista, autore di un libro interessante, ‘Ricordare stanca’, ci è stato vicino e ha suonato anche la colonna sonora. Calabresi ha preferito rimanere fuori, legittimamente, anche se l’avevamo invitato a vedere la fiction in anteprima. Ci ha detto che la seguirà in tv da ‘spettatore normale’ “.

Il regista garantisce che “Gli anni spezzati” sarà fedele alla Storia, raccontando le difficoltà ma anche i momenti che hanno unito le persone, al di là delle idee politiche:

“Siamo stati rigorosi e rispettosi. Abbiamo il patrocinio dell’Associazione Italiana vittime del terrorismo, insieme agli sceneggiatori Stefano Marcocci e Domenico Tommasetti ho lavorato con la consulenza degli storici Adalberto Baldoni, Sandro Provvisionato e Luciano Garibaldi. Tentiamo di far passare le divisioni ideologiche non attraverso gli slogan ma attraverso le persone. Rileggiamo quegli anni restituendo anche i lati positivi, c’è la scena dell’allunaggio che lega insieme anarchici e poliziotti, un momento in cui esiste un futuro possibile che poi va spegnersi nella violenza. I ragazzi conoscevano l’impegno, il futuro era qualcosa da costruire con le nostre mani”.

Una fiction che vuole, quindi, raccontare un momento della Storia d’Italia recente ma poco conosciuto dai giovani, ed anche mostrare la storia di tre uomini forti, la cui vita si è intrecciata coi fatti di quei tempi senza però toccare la loro determinazione nel proseguire per la loro strada.



Gli anni spezzati-Il commissario