Home Downton Abbey Downton Abbey, Julian Fellowes: “Non so quanto andrà avanti, non è Perry Mason”

Downton Abbey, Julian Fellowes: “Non so quanto andrà avanti, non è Perry Mason”

Julian Fellowes, creatore di Downton Abbey, ha spiegato di non sapere che la serie tv avrà una sesta stagione, mentre ha svelato alcuni particolari sul suo lavoro

pubblicato 7 Gennaio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 09:55

Gli italiani stanno per seguire il finale della terza stagione (in onda giovedì su Rete 4), mentre in America “Downton Abbey” ha debuttato con la quarta stagione, segnando come sempre ascolti altissimi: la prima puntata, in onda domenica scorsa sulla Pbs, è stata vista da 10,2 milioni di telespettatori, confermando il successo della serie oltre i confini inglesi.

Julian Fellowes, creatore della serie tv, festeggia gli ascolti dello show, ma è consapevole che “Downton Abbey” non potrà andare in onda per sempre, sia per non rovinare la qualità della storia ma anche perchè il cast della serie potrebbe voler dedicarsi ad altri progetti. Intervistato dal “The Wall Street Journal”, Fellowes ha confermato la quinta stagione, ma ha ammesso che non sa se ci sarà la sesta:

“Non so ancora se ci sarà una sesta stagione, ma non andrà avanti per sempre. Non è ‘Perry Mason’ “.

Anche Gareth Neame, produttore esecutivo della serie, aveva confermato in un’intervista a “TvGuide” che lo show non potrà durare a lungo:

“Credo che gli attori vogliano fare altro, ed in uno show su una famiglia non puoi cambiare i personaggi. Inoltre il cast di uno show come ‘Modern Family’ è pagato così tanto che resta. Noi non abbiamo quel modello economico”.

Ma non si tratta solo di una questione di compensi: per il produttore anche la storia va presa in considerazione:

“Inizieremo a girare tra poche settimane la quinta stagione. Non ci sarà una decima stagione, saremo nel mezzo. Proveremo a trovare il modo per portare la serie ad un finale e speriamo in un modo che possa completare lo show. Non andremo avanti fino al 1930 (ora la serie è ambientata negli anni Venti, ndr) perchè gli attori non avrebbero la giusta età”.

Intanto, Fellowes sa che una volta finito “Downton Abbey” dovrà lavorare su “The Gilded Age”, la nuova serie tv commissionata per la Nbc ed ambientata in America e che sa già che non potrà scrivere fin quando non avrà finito con lo show di Itv:

“Non l’ho ancora scritta, ma sarà sulla vecchia aristocrazia, i Winthrop, i Stuyvesant ed i nuovi soldi che arrivano dal petrolio, dal gas e dal commercio marittimo nel 1870. Sarà tutta finzione -non ci saranno personaggi realmente esistiti-, ma quando queste famiglie arrivano a New York, si prendono tutto”.

Fellowes scrive da sè gli episodi della serie tv. L’autore, però, ha una critica a cui fa riferimento prima di dare l’ok alle sceneggiature:

“Mia moglie. Legge le sceneggiature per prima. Arrivano al mio agente solo dopo che le ha lette. Dopo vanno a Gareth ed inizia il percorso verso lo schermo”.

Il creatore della serie non ha preferenze su dove scrivere gli episodi che saranno visti da milioni di telespettatori:

“Scrivo ovunque sia. Uno dei vantaggi di essere un attore (la sua carriera comprende anche la recitazione, ndr) è che non posso essere troppo schizzinoso sui luoghi dove lavoro. Posso essere seduto in una roulotte in Scozia o da un’altra parte e potrei scrivere”.

Meno facile, invece, lavorare quando sa che gli attori vogliono lasciare la serie. Quando ha saputo che Jessica Brown Findlay (Lady Sybil) voleva lasciare lo show, ha provato a trovare un modo per far uscire il suo personaggio con un’intero episodio dedicato:

“Jessica ha sempre detto che se ne sarebbe voluta andare. Sapevamo che sarebbe successo, quindi abbiamo scritto un intero episodio su di lei. C’è un’intera trama sulla sua scomparsa. Abbiamo pensato ‘La uccidiamo nel quinto episodio, poi tre restanti la superiamo ed andiamo avanti”.

-Attenzione: spoiler sul finale della terza stagione-
Diverso, invece, il discorso per Dan Stevens (Matthew), che ha deciso di lasciare la serie alla fine della terza stagione:

“Dan, che adoro, non aveva deciso di andarsene fin quando non abbiamo iniziato le riprese. Quindi avevamo organizzato cinque episodi, avevamo i registi e tutto il resto. E sapevamo che il quinto episodio sarebbe stato su Lady Sybil. Non potevamo avere un altro episodio con un’altra morte. Quindi gli ho chiesto, siccome l’ultima puntata da noi va in onda a Natale, ‘Per favore, ci lasci fare lo speciale di Natale e poi ti uccidiamo all’inizio della prossima stagione?’. Non ha voluto. Ho capito che avrebbe significato fare un salto temporale, così avremmo potuto cominciare la nuova stagione sei mesi dopo. Non volevo che Dan se ne andasse. Lo adoravo e volevo che restasse, ma visto che se n’era andato, ho pensato che potesse funzionare per Michelle Dockery (lady Mary, ndr) e farle attraversare un percorso interessante”.

Tanto per non farsi mancare niente, anche Siobhan Finneran, interprete di Mrs. O’Brien, ha deciso di lasciare la serie:

“Ora è in un’altra serie chiamata ‘Benidorm’, ha dei figli e vive al nord. Penso che per lei fosse troppo da fare in una volta. La grande questione su un personaggio della servità che se ne va è che non devi ucciderlo. Hanno semplicemente un nuovo lavoro”.

E, chissà, potrebbe tornare:

“Mi piacerebbe se lo facesse. In America avete gli attori per cinque o sette anni. In alcuni show ti fanno firmare un contratto in cui ti avvertono che dovrai restare per quel tempo quando fai il provino, quando poi non ottiene neanche la parte! Noi non abbiamo questa cosa. Nessun agente ti dà un suo attore per più di tre anni”.

Un motivo in più per evitare che il cast di “Downton Abbey” si stufi e decida di lasciare la serie, mettendo in pericolo la qualità dello show. Per questo, pensare al finale da parte dell’autore è sensato.

Downton Abbey