Utopia, Fox America compra il format del nuovo reality di John de Mol
Utopia è un nuovo reality show di John de Mol in cui quindici concorrenti, isolati in un capannone e con poche risorse, devono formare una società per poter andare d’accordo, tra nomination e nuovi concorrenti. Fox America ha comprato il format del programma tv
UPDATE 24/01: “Utopia” è stato acquistato dalla Fox, in America, che manderà in onda la versione statunitense del reality olandese che ha subito ottenuto un grosso successo. “Utopia sarà l’esperimento sociale più vasto ed ambizioso in tv”, ha detto Simon Andreae, a capo della programmazione di serie non scritte del network, “sono entusiasta che abbia scelto la Fox come collaboratore per l’America. Lo show offre a gente che ha avuto ogni tipo di percorso di ricominciare da capo e di riscrivere le regole delle civilazzione. Pone domande interessanti sulla legge umana, la moralità e le strutture della società, racchiuse in un format irresistibile e realmente innovativo”.
“La velocità della Fox e la sua passione per il format, combinata alla sua reputazione pionieristica verso i programmi tv, la rendono la casa perfetta per questo progetto”, ha detto John de Mol, a capo della casa di produzione. “Le domande chiave che Utopia rivolge sono ‘La gente è capace di creare una società ideale da zero? E ne deriverà felicità o il caos? Ciò che lo rende ancora più interessante da guardare, sia in televisione che online, è la domanda che indubbiamente i telespettatori faranno a sè stessi: ‘Io cosa farei?'”.
Utopia, John de Mol pensa al nuovo Grande Fratello: un anno per formare una società
Se il “Grande Fratello” non vi piace, allora il nuovo reality ideato dal suo creatore, John de Mol, non fa per voi. Il produttore a capo della sua casa di produzione Talpa Media ha realizzato un nuovo programma, trasmesso da lunedì sulla rete olandese Sbs 6 (di cui la società è proprietaria al 33%): “Utopia”, questo il titolo del nuovo reality, riporta al centro dell’attenzione il reality show come esperimento sociale, dopo che i talent show hanno spostato l’attenzione del pubblico verso le sfide tra famosi e non famosi.
In “Utopia”, come nel “Grande Fratello”, si torna a seguire un gruppo di persone comuni, alle prese però con la formazione di una società tutta loro: nel format quindici concorrenti sono portati in una zona lontano dalla città, dove dovranno vivere all’interno di un capannone ed avranno a disposizione pochi soldi, due mucche, delle galline, un solo telefono e qualche accessorio personale.
Qui, i concorrenti devono riuscire a gestire le proprie risorse, senza particolari regole da parte della redazione e cercando di andare d’accordo, circondati, come ogni reality, dalle telecamere (cento nella versione originale), che li riprendono ventiquattro ore su ventiquattro. Aumenta, inoltre, la durata del programma: in questo caso, l’esperimento durerà un anno, durante il quale i concorrenti dovranno affrontare diversi ostacoli e, soprattutto, riuscire a creare un sistema nel quale tutti possano andare d’accordo.
Trattandosi di reality, anche in questo show ci sono le nomination, alle quali può partecipare anche il pubblico: i tre concorrenti più nominati devono entrare in una zona speciale del capannone in attesa di scoprire chi sarà eliminato. A decidere chi dovrà uscire da gioco, però, non sarà il pubblico: ad ogni nomination, infatti, entreranno in gara due nuovi concorrenti, uno dei quali sarà subito eliminato, mentre l’altro avrà l’incarico di scegliere quale dei tre nominati dovrà uscire dal gioco.
A stupire, più che il regolamento e l’ambientazione del programma (i reality sono sempre ambientati in contesti in cui è necessario un minimo di adattamento ed in cui i concorrenti devono riuscire a trovare un accordo con gli altri per poter continuare a far parte del gioco) è la durata del format: un anno di messa in onda è davvero tanto, ed il rischio è che il pubblico possa annoiarsi (ne sa qualcosa la versione italiana del “Grande Fratello”, che dopo la durata di sei mesi tornerà con una versione di “soli” tre mesi), nel caso i concorrenti riescono ad andare tutti d’accordo. Anche in questo caso, è la scelta del cast che determina il successo dello show.
Intanto, sembra che de Mol abbia di nuovo trovato una formula vincente: la prima puntata di “Utopia” è stata vista da 1,6 milioni di telespettatori, (share del 25,2% nella fascia 18-49 anni), ben oltre la media di rete in quello slot, di solito ferma a trecento mila persone. “Utopia”, che ha debuttato in Olanda, potrebbe presto arrivare in altri Paesi: mentre in Italia un programma di questo genere pensiamo possa andare in onda su Mediaset, l’America sembra già interessata al format, anche se in passato sperimentò un programma simile. Nel 2007, la Cbs produsse “Kid Nation”, in cui un gruppo di ragazzi -un po’ come ne “Il signore delle mosche”– deve creare una propria società e di cui fu realizzata solo una stagione.
Anche le serie tv hanno proposto un racconto che si è avvicinato al format: quest’estate, la Nbc ha mandato in onda “Siberia”, un drama nel quale dei concorrenti di un reality, lasciati da soli in Siberia, devono sopravvivere di fronte a strani fenomeni e situazioni, senza però ottenere il successo che il reality olandese ha raggiunto.
[Via DeadlineHollywood]