Don Matteo 9, nuove polemiche da Gubbio: l’Associazione Maggio Eugubino minaccia la secessione
Dopo la prima puntata di Don Matteo 9 arrivano nuove polemiche da Gubbio per il trasferimento della fiction a Spoleto e per i comportamenti della Regione Umbria.
Il travolgente successo avuto dalla nona stagione di Don Matteo, partita giovedì scorso con oltre 8 milioni di telespettatori, non ha fatto venir meno le polemiche sulla scelta della nuova location di Spoleto con l’abbandono di Gubbio, ma le ha anzi inasprite. Questa volta a insorgere è l’Associazione Maggio Eugubino, presieduta dal signor Lucio Lupini, che minaccia addirittura la secessione, come riporta la stampa umbra, in particolare modo La Nazione.
Le motivazioni di tale polemica ovviamente non riguardano il trasferimento a Spoleto, ormai effettivo e irrevocabile, quanto il lamentato atteggiamento della Regione Umbria, nella persona del presidente Catiuscia Marini, che per la prima volta in 13 anni di messa in onda della fiction ha preso parte alla conferenza stampa di presentazione che si è tenuta lo scorso mercoledì a Roma. Si legge infatti sul sito dell’Associazione:
L’Associazione Maggio Eugubino vuole richiamare l’ attenzione su una vicenda che da diversi giorni appare sui media e che ha sollevato le perplessità di molti eugubini, a dire il vero alcuni si sono letteralmente imbufaliti! Ci si riferisce alla presentazione della nuova serie di “Don Matteo” che si è tenuta a Roma presso la sede della RAI. Oltre al direttore generale di Rai Uno, al cast e ai titolari della Lux Vide, è intervenuta anche la presidente della nostra (?) regione, Catiuscia Marini. Una presenza sorprendente e singolare, visto che per la presentazione delle altre 8 edizioni della serie non si era mai scomodato nessuno. Citiamo testualmente quanto ha detto: “…Don Matteo, grazie ad ascolti record, ha rappresentato e rappresenta un veicolo promozionale di forte impatto per la regione Umbria”. Evitando di citare Gubbio che ha contribuito fortemente al successo della serie fino alla vicenda sconcia e indecorosa dello scorso anno del passaggio del set di Don Matteo a Spoleto, a cura della Lux Vide e della Città di Spoleto, ma sospettiamo anche di altri, frammisto di bieco opportunismo economico e di mancanza di cultura civica, civile e politica. Ma la Presidente della Regione Catiuscia Marini è stata anche sul set di “Don Matteo” a Spoleto ed allora ci poniamo altresì la domanda come mai in 13 anni (tredici) di ciak a Gubbio, con 8 edizioni tutte fortunate e prolifiche in fatto di telespettatori (e dunque di visibilità non solo per Gubbio ma anche per l’Umbria), nessun rappresentante regionale ha mai pensato di visitare il set nella “lontana” Gubbio.
L’intervento della Marini alla conferenza stampa di Don Matteo non è però l’unico motivo del contendere. Si parla infatti anche dell’investimento di 700 mila euro che la Regione ha stanziato per la produzione di 50 mini spot, girati in diverse città dell’Umbria, e trasmessi all’interno delle puntate della fiction a fini di promozione turistica della terra umbra. Cosa peraltro mai accaduta negli otto anni in cui si è invece girato a Gubbio:
Ma non è finita qui: la Regione ha stipulato un doppio accordo con la RAI e la LUX VIDE per produrre 13 brevi video che verranno trasmessi nelle anteprime di ciascuna delle puntate di “Don Matteo”, allo scopo di promuovere “il sistema turistico, culturale, artistico ed enogastronomico dell’Umbria”. Si realizzeranno (o già sono state realizzate?) 50 scene ambientate in alcune città dell’Umbria (ci sarà Gubbio in questi spot?) a scopo promozionale. Si viene a conoscenza che la Regione ha stanziato quasi 700 mila euro (anche degli eugubini, quindi) per questo ciclo di spot promozionali .
L’Associazione Maggio Eugubino lamenta insomma un trattamento da figli (per Spoleto) e figliastri (per Gubbio), che potrebbe addirittura sfociare in un referendum ex art. 132, 2° comma della Costituzione, per richiedere di essere accorpati a un’altra regione (le vicine Marche?):
La Costituzione Italiana prevede numerosi tipi di referendum: anche quello riguardante il passaggio da una Regione ad un’altra di Province o Comuni (art. 132). Pensiamoci !!!
Quella dell’Associazione è ovviamente una provocazione che lascia però trasparire tutta la giustificata amarezza del popolo eugubino per essere stato messo da parte, dopo anni di “onorato servizio” per la fiction Lux Vide.
Rimangono d’altro canto lecite e comprensibili le esigenze e le scelte della produzione, che ha dovuto fare i conti con la spending review e con la vicinanza geografica di Spoleto a Roma, dove si sono invece girati gli interni della fiction.
In tutto questo, anche Terence Hill, da noi intervistato a margine della conferenza stampa, esprimeva il suo dispiacere per aver lasciato Gubbio, preoccupato anche che il cambiamento di location potesse incidere sugli ascolti e sull’affezione del pubblico. Così non è stato, per la gioia della Lux Vide, della Rai e di Spoleto, che ha investito molto in questa visibilità conquistata grazie a Don Matteo. Cosa che però, a quanto pare, non fa che alimentare le polemiche in quel di Gubbio.