L’assalto: conferenza stampa del film tv di Rai1
Lunedì su Rai 1 andrà in onda L’Assalto il film tv di Ricky Tognazzi che racconta le infiltrazioni della ‘ndrangheta nel Nord Italia. Ecco cosa hanno detto i protagonisti in conferenza stampa.
di Andrea Cirolla
Lunedì 3 febbraio su Raiuno, alle 21.10, andrà in onda L’assalto, film tv prodotto da Rai Fiction e realizzato dalla ITER Film di Laurentina Guidotti, per la regia di Ricky Tognazzi.
A raccontare il film, durante la conferenza stampa di ieri alla sede Rai di Milano, erano presenti la direttrice di Rai Fiction, “Tinny” Andreatta, con Laurentina Guidotti, Monica Zapelli (già sceneggiatrice de I Cento Passi) e il regista coi suoi protagonisti: Diego Abatantuono, Paolo Mazzarelli e una Camilla Semino Favro in preda a una tosse insistente (Abatantuono ha scherzato in sala: «sta interpretando in un nuovo film una ragazza che tossisce, è ancora calata nel personaggio…»).
L’assalto racconta una storia di infiltrazione ‘ndranghetista al nord, vissuta in prima persona,«tra la paura e la voglia di riscatto», dall’imprenditore edile Giancarlo Ferraris, interpretato da Diego Abatantuono, che torna alla fiction targata Rai dopo più di vent’anni. Già colpito dalla crisi economica, Ferraris rimane invischiato nel giogo malavitoso; convinto di poter sfruttare a proprio vantaggio il rapporto con la ‘Ndrangheta, si vede infine costretto a soccombere.
Abatantuono riesce a portare la sua sensibilità di comico in scena, donando al personaggio leggerezza e dolore nello stesso tempo. «Anche se vive in un dubbio costante, il mio è un personaggio molto coraggioso», ha spiegato. «Nella realtà ci vuole molto coraggio per fare certe scelte. Lui deve reagire, e di fronte a una sconfitta così grossa reagisce. Quello che dovrebbero fare tutti, ma non è facile… Non è obbligatorio essere coraggiosi».
«È una di quelle storie che non sei tu a cercare, sono loro che trovano te, che urlano per essere raccontate», ha dichiarato il regista. Una scelta intelligente e coraggiosa da parte sua, della Rai e della ITER Film, e che tocca un nervo scoperto; basti a pensare alle polemiche suscitate da Roberto Saviano (lo ha ricordato lo stesso Tognazzi) col suo monologo dedicato al tema della ‘Ndrangheta al Nord nel 2010, alla trasmissione Vieni via con me, e al libro di Giuseppe Catozzella, Alveare (Rizzoli 2011).
Il film, girato in cinque settimane tra Lombardia e Piemonte, ma ambientato nella provincia milanese, intreccia la questione civile con la vicenda privata del protagonista. Proprio sua figlia Federica sarà la prima a prendere una posizione netta contro la presenza ‘ndanghetista. «È importante che a farlo» ha affermato Camilla Semino Favro, scelta per interpretare Federica Ferraris, «sia una ragazza, una figlia».
Di lei – o dell’idea di innamorarsi di lei, chiosa Tognazzi – si innamora il personaggio interpretato da Paolo Mazzarelli, giovane esponente della nuova ‘Ndrangheta, ormai lontana dall’antico immaginario rurale; «puntuale negli affari come lo è l’imprenditoria milanese», ha commentato Monica Zapelli, riflettendo sulle ragioni dell’infiltrazione mafiosa nel tessuto imprenditoriale lombardo.
Il finale de L’Assalto – parola di Abatantuono – è «deciso, positivo, e lascia aperte delle possibilità di sviluppo». «Mi sembra un film per tutti – continua l’attore – che tocca tutti i membri della famiglia… tutti lo dovrebbero vedere».