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La mia bella famiglia italiana, italiani e tedeschi non giocano sugli stereotipi ma annoiano con una storia poco originale

La mia bella famiglia italiana, il film-tv di Raiuno, punta su un paesaggio suggestivo italiano, ma lo stile preciso e la sceneggiatura poco originale rendono la storia senza novità

pubblicato 17 Febbraio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 08:04

Una co-produzione tra Italia e Germania deve dividersi i pregi ed i difetti: da una parte paesaggi incredibili, dall’altra un tentativo di essere perfetti che stona con il senso che si vuole ottenere. “La mia bella famiglia italiana”, il film-tv di Raiuno, dimostra come italiani e tedeschi siano molto diversi tra di loro.

Di italiano c’è l’ambientazione: una Puglia che riesce sempre a stupire con i suoi incredibili paesaggi e che diventa perfetto sfondo per una storia in cui il protagonista Paolo (Alessandro Preziosi) deve tornare a casa dopo essere stato via per vent’anni, riuscendo ad amare ancora quei luoghi.

Tedesca, invece, è l’impostazione che si è voluta dare al film-tv: si dà spazio a tutti i personaggi, cercando un equilibrio che permetta alla storia di andare avanti senza troppi scossoni ma neanche senza troppi sorrisi. La storia è drammatica nella parte del mistero che riguarda l’incidente del protagonista, ma per il resto si sarebbe potuto puntare di più sulla solarità dei personaggi di contorno che, invece, diventano troppo precisi nel loro essere italiani.

“La mia bella famiglia italiana” diventa così un tentativo di realizzare con la cura delle produzioni televisive tedesche una fiction che, nei contenuti, potesse essere allegramente italiana. Così, però, non è stato: con una storia che poco ha di innovativo, la fiction si fa vedere senza grandi sorprese. E’ come vedere un film-tv tedesco, di quelli in onda da noi sotto Natale, che si seguono perchè non c’è altro in tv.

Un merito, però, questa fiction ce l’ha: non aver approfittato dello “scontro” tra italiani e tedeschi per trovare stratagemmi narrativi da commedia già utilizzati numerose volte. “La mia bella famiglia italiana” non usa particolari stereotipi, nè dalla parte italiana nè da quella tedesca. In questo tentativo di rendere i personaggi senza differenze l’uno dall’altro, però, la fiction perde parte del suo potenziale, diventando corretta ma poco coraggiosa.

E’ strano che Raiuno abbia deciso di mandare in onda “La mia bella famiglia italiana” nella settimana di Sanremo: forse, si è preferito far vedere al pubblico i grandi spazi aperti della Puglia prima di “chiuderli” all’Ariston, o di raccontare una storia che in parte supera i nostri confini prima di tornare ad essere italiani e cantare le nostre canzoni.


La mia bella famiglia italiana