Home Festival di Sanremo Sanremo 2014, Duccio Forzano: “Col sipario rotto ho pensato ‘E ora che si fa?'”

Sanremo 2014, Duccio Forzano: “Col sipario rotto ho pensato ‘E ora che si fa?'”

Dopo mesi di progetti e settimane di prove la diretta porta con sé un inizio pieno di imprevisti per il regista di Sanremo 2014, che non perde il sorriso.

pubblicato 19 Febbraio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 08:00

Duccio Forzano ha avuto la forza di affacciarsi a Uno Mattina intorno alle 9.30 per raccontare a Elisa Isoardi cosa è successo ieri nella prima serata di Sanremo 2014 e come è stato vissuto il tutto dalla cabina di regia.

Di certo qualche chilo il buon Forzano l’ha perso subito, quando l’immenso sipario non si è alzato. In realtà, racconta il regista, la catena di ‘imprevisti’ è iniziata ancora prima:

“Ieri sera tutto è partito con l’imprevisto. Prima la doppia sigla dell’Eurovisione che si accavalla per un’incomprensione, poi il sipario che non si alza e Fazio che nello sbigottimento generale prende in mano la situazione, entra sul palco e inizia a parlare. E’ stato davvero molto bravo”.

Ovviamente il momento più complicato è stato il doppio minacciato suicidio:

“Fabio è stato un gigante a mantenere il sangue freddo. All’inizio è stato come qualcuno che ti chiama e non sai dov’è e così ti giri intorno a cercare da dove arriva la voce. Poi abbiamo capito dov’erano e siamo ‘andati a prenderli’ “

nel senso di averli inquadrati e di aver quindi seguito gli eventi.

E se è vero che tutti cercano sempre un colpo di scena per dare uno ‘sprint’ a uno show, Forzano ci tiene a sottolineare che di imprevisti ne farebbe anche volentieri a meno:

“Io un colpo di scena e un imprevisto così non l’avrei voluto. Va bene una macchina che si impalla, che si rompe, ma avere una sipario di quelle dimensioni che non si apre… Ti fermi e pensi “Mo’ che si fa?”. Hai l’orchestra dietro, tutto il backline musicale dietro, il sipario non si alza… Chiudi tutto e il festival non lo fai?”.

Momenti di vero panico dietro le quinte e Forzano non può che ringraziare tutti quelli che ieri hanno permesso che si portasse a casa la serata, dalla squadra degli autori al direttore delle luci, dai macchinisti “che hanno patito le pene dell’inferno per quel sipario” agli operatori. Il Festival dietro le quinte e in regia è tutta un’altra cosa: il vero #DopoFestival dovrebbe mostrare proprio questo.

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