Io e le mie mogli, Real Time racconta la poligamia (di primo mattino)
Un uomo, quattro ‘mogli’, 17 figli: non è un docu-reality sui costumi arabi, ma la vita vissuta di una ‘normale’ famiglia americana.
Real Time alza l’asticella dell’offerta docu-reality e porta nella mattinata feriale italiana la storia di Kody Brown, solido maschio americano, e delle sue quattro mogli, Meri, Janelle, Christine e Robyn: sono loro i protagonisti di Io e le mie mogli, in onda da oggi, 3 marzo, dal lunedì al venerdì alle 10.00 del mattino.
Parlare di ‘famiglia’ allargata è anche poco: Kody è legalmente sposato solo con Meri, oggi 46 anni, che le ha dato una sola figlia, Mariah. Dopo tre anni di matrimonio, Kody ha stretto la sua prima ‘relazione’ spirituale con Janelle (47 anni), l’anno dopo è arrivata Christine e da poco è entrata in gioco anche Robyn, (38 anni) che ha già tre figli dal suo precedente matrimonio e che ha dato nel 2011 il 17° figlio a Koby.
Follia? Beh, io parlerei di abitudini e anche di appartenenza religiosa: la famiglia Brown appartiene all’Apostolic United Brethren (AUB), una ‘branca’ poligama della chiesa Mormona fondamentalista che resiste nonostante l’opposizione della chiesa Mormonista e le leggi americane. Ecco perché solo uno è il matrimonio legale, mentre le altre unioni passano per ‘spirituali’.
Certo è che per accettare una vita del genere è necessario ‘crederci’ e non è un caso che Meri, Robyn, e Christine siano cresciute in famiglie poligame. E non è neanche un caso che il titolo originale punti proprio sul legame delle ‘mogli’ più che del capofamiglia con il suo ‘harem’. Sister Wives è un titolo molto più rappresentativo di quello scelto per la versione italiana.
E in fondo qualcosa di molto vicino, con le dovute proporzioni, avemmo modo di ‘viverlo’ (televisamente parlando) con Il Funambolo, docu-reality sulla vita di Pupo – che segnò il suo rilancio – nella quale il cantante svelò il rapporto che da anni lo lega alla moglie e alla compagna.
Ma torniamo a Io e le mie mogli, di cui sono state realizzate ben quattro stagioni: Real Time ci porta così a casa un altro pezzetto di un’America ignota, un altro sguardo sulle piccole e grandi ‘follie’ individuali e collettive, o più semplicemente altri modi di vivere. In fondo sono tutte piccole lezioni di ‘educazione’ civile e di apertura mentale, di altri mondi (più o meno) possibili. E il bacino di TLC, da cui attinge Real Time, ha ancora molto, molto da raccontare.