Home Quelli che il calcio Quelli che il calcio, Federico Russo dagli spalti allo smoking. E The Voice è Tale e quale a Music Farm (VIDEO)

Quelli che il calcio, Federico Russo dagli spalti allo smoking. E The Voice è Tale e quale a Music Farm (VIDEO)

Federico Russo, il nuovo conduttore di The Voice, è diventato coach di una nuova parodia a Quelli che il calcio: doveva distinguere gli originali dalle imitazioni

pubblicato 9 Marzo 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 07:08

Se c’è un posto che porta bene agli ex vj a caccia di consacrazione, questo è Quelli che il calcio. Come Alessandro Cattelan è passato da tuttofare di Simona Ventura a re di X Factor, anche Federico Russo ha avuto una promozione che si rispetti.

Dal ruolo di commentatore a bordo campo a quello di conduttore-ospite in smoking il passo è breve. Federico Russo è finalmente entrato nel pomeriggio di RaiDue dalla porta principale, dopo aver stazionato in panchina troppo a lungo.

In attesa di debuttare in prima serata, il conduttore ha già dato prova del salto di qualità rispetto a Fabio Troiano. Dopo essersi prestato in un irresistibile promo di The Voice, onorando il suo passato canoro con un pezzo di Al Bano, oggi è entrato cantando Una lacrima sul viso. Intonazione e autoironia sono state ancora una volta garantite.

Ma Russo, oltre a essere un esperto di musica in tv, è anche un conduttore parlante, commentando in maniera umile e brillante il suo approccio al talent show:

“Ho accettato. Sai, tante volte si dice ‘No, devo pensarci’. Ho detto sì, subito. Ho mantenuto un certo aplomb, poi ho cominciato a saltare sul posto. Ho voluto provare l’ebrezza dei concorrenti nei promo. Loro non lo sapevano”.

Sul nuovo coach, J-Ax, si è così espresso:

“Ax è un grande, ha una cultura musicale ampia. Cerca cose originali, non solo rap, vuole un graffio e un qualcosa di diverso”.

Della Raffa nazionale, invece, dice che “io tutte le volte che parlo di Raffaella Carrà mi metto in smoking, sempre”.

Russo ha anche rispolverato la sua personale esperienza in un talent show, lo sfortunato Operazione trionfo di cui è stato tra i pochi a sopravvivere:

“Dodici anni fa i talent erano agli albori, erano i primi. Anzi, è molto bello tornare in un talent in una nuova veste che forse è un po’ più il mio mestiere. So però cosa si prova a cantare su un palco importante, in tv, in diretta, dover subire un giudizio che non ti convince. Io sarò imparziale, anche se le mie preferenze ce le ho non posso emettere giudizi”.

Russo fa parte della vecchia scuola dei vj di Mtv, quelli che studiavano e avevano una formazione internazionale:

“Mi sono studiato le edizioni di The Voice nel mondo, ho visto l’americano, l’inglese, il francese, anche il cinese. Ognuno ha qualcosa da cui puoi prendere spunto. L’americano mi è piaciuto molto, si chiama Carson Daly. Quando ho iniziato a fare questo lavoro, nella tv musicale dove lavoravo, mi facevano vedere le cassette. Lui è uno di quelli superprecisi”.

L’intervista aziendalista a Russo si è conclusa con una divertente rubrica-parodia, La senti questa voce, che potrebbe essere un format tv a tutti gli effetti. Russo ha rivestito i panni di uno dei coach, ascoltando delle esibizioni e dovendo distinguere l’originale dall’imitazione.

In studio si sono alternati perfetti sconosciuti, l’imitatrice Emanuela Aureli e cantanti d’annata, come Tony Dallara e Viola Valentino, tant’è che a un certo punto sembrava di assistere a un incrocio tra Tale e quale show e Music Farm. Bella idea domenicale a costo zero.

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