Michele Santoro condannato per aver diffamato Pittelli. E si scusa in diretta con Francesca Pascale (VIDEO)

In apertura della puntata di ieri di Servizio Pubblico, Michele Santoro ha annunciato che la causa tra Francesca Pascale, la compagna di Silvio Berlusconi, e il programma di La7, non si farà. Il conduttore, pur rivendicando il diritto di cronaca nel raccogliere le discusse dichiarazioni di Michelle Bonev ad ottobre scorso, si è scusato con la Pascale:

La causa tra Francesca Pascale e Servizio Pubblico non si farà. Con riferimento alla puntata del 17 ottobre 2013, la signora Pascale, ritenendo che le dichiarazioni della signora Bonev contenessero fatti falsi e diffamatori, oltre che lesivi della sua privacy, aveva adito le vie legali contro di noi. Prendiamo atto che la signora Pascale ha contenuto totalmente il contenuto delle dichiarazioni della signora Bonev. Per quanto ci riguarda ribadiamo che ci siamo limitati a esercitare il diritto di cronaca, intervistando la signora Bonev su temi che già prima della trasmissione erano stati trattati sul suo blog ed erano stati ripresi da organi di informazione nazionali e internazionali. Ma se involontariamente abbiamo ugualmente creato disagio psicologico alla signora Pascale ce ne dispiace, sinceramente. Ciò posto, Servizio Pubblico e La7 rimuoveranno dai loro siti alcuni passaggi dell’intervista relativi alla signora Pascale che fanno riferimento a dati particolarmente sensibili.

In diretta tv Santoro non ha invece menzionato un altro caso che lo ha riguardato nelle scorse ore, come riporta oggi il quotidiano Libero. Infatti il tribunale civile di Roma lo ha condannato per diffamazione nei confronti di Giancarlo Pittelli, ex coordinatore di Forza Italia in Calabria, già deputato e poi senatore del partito di Berlusconi. I fatti risalgono alla puntata di Annozero andata in onda il 18 dicembre 2008 e dedicata all’inchiesta Why not guidata da Luigi De Magistris (la denuncia di Pittelli invece è del 5 febbraio 2009).
Santoro dovrà risarcire Pittelli, noto avvocato di Catanzaro, con 30 mila euro.