Le mani dentro la città seconda puntata del 21 marzo 2014: riassunto e foto
I Marruso hanno in ballo un grosso traffico di droga e la polizia gli sta col fiato sul collo. Il padre di Viola muore durante una carica della polizia nel comune occupato, mentre don Carmine si risveglia.
Le mani dentro la città – seconda puntata del 21 marzo
Mentre don Carmine Marruso (Andrea Tidona) lotta tra la vita e la morte e deve essere sottoposto a un nuovo intervento chirurgico, il figlio Pinuccio (Marco Rossetti) va in Calabria per ottenere dalla Cupola l’autorizzazione a prendere il posto del padre in tutti gli affari al Nord. Solo che le cose non vanno come previsto: la cupola stabilisce infatti che a prendere il posto di don Carmine sia l’anziano boss Positano, che deve tenere d’occhio i traffici di Pinuccio.
Intanto un imprenditore, Brogi, si costituisce alla polizia ammettendo di essere il mandante del tentato omicidio di Carmine Marruso. L’uomo viene arrestato e appena la notizia arriva a Pinuccio viene mandato qualcuno in galera ad uccidere l’imprenditore. Si tenta di far passare la sua morte come suicidio, ma il commissario Mantovani (Simona Cavallari) e l’ispettore Benevento (Giuseppe Zeno) pensano che siano stati proprio i Marruso a ordinare la sua morte.
Alla Ital & Ferri continua l’occupazione degli operai e Viola, visto che tra questi c’è anche suo padre, cerca di interessarsi della cosa per evitare che la situazione degeneri.
Positano impone a Pinuccio di lavorare insieme al cognato Nicola, con cui non va d’accordo. Solo così potrà continuare a occuparsi degli affari coi colombiani. Ma il giovane Marruso intende continuare a fare di testa sua e porta avanti da solo una trattativa con i narcos colombiani per far entrare 700 kg di cocaina nel Paese.
Intanto Giulia Ventura (Viola Sartoretto), la giovane poliziotta della squadra, vuole rischiare e infiltrarsi nella discoteca dei Marruso per piazzare delle cimici. Viola in un primo momento le dice no, ma sarà Benevento a convincerla, per non perdere una grande occasione. Tutto sembra andare per il meglio: Giulia piazza le cimici e la polizia riesce a star dietro al traffico di droga.
Nel mentre scopriamo che il vero mandante del tentato omicidio di don Carmine non era Brogi, ,ma il figlio, che ci vuole riprovare e si introduce nella camera di ospedale de boss con una pistola. La polizia ha però un’intuizione e lo ferma prima che possa sparare.
Nella discoteca dei Marruso vengono trovate le cimici della polizia. Giulia è in pericolo?
Gli operai intanto decidono di terminare l’occupazione in fabbrica, ma di iniziarne un’altra al comune di Milano. Viola, che si deve occupare della trattativa dello sgombero, lascia le indagini sui Marruso a Benevento e va a trattare con gli operai, senza però dire al questore che tra loro c’è anche il padre.
Fulvio (Giulio Beranek), il figlio minore di Carmine, inizia a occuparsi degli affari di famiglia e sarà proprio lui a scoprire che il padre di Viola è uno degli operai. E usa questa informazione per accelerare le operazione di sgombero del comune. La Celere inizia la carica, con l’autorizzazione del questore e a rimanere ferito gravemente è il padre della Mantovani.
Portato d’urgenza in ospedale e operato, il padre di Viola muore sotto i ferri, per la disperazione di sua figlia. Intanto Carmine Marruso si risveglia dal coma.
Le mani dentro la città – foto seconda puntata
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