L’Arena, Scarpati parla male nel suo libro di Giletti, che lo rinfaccia: “Il mio programma è robetta, ma sei qua”
Massimo Giletti ha letto un passaggio del libro di Giulio Scarpati in cui parla male di lui, nell’Arena di domenica 20 aprile 2014
Massimo Giletti, in quanto a lesa maestà, sta diventando peggio di una primadonna (come dimenticare il momento ‘lei non sa chi sono io e che ascolti faccio di domenica scorsa’?). Oggi il conduttore dell’Arena ha riempito la puntata pasquale, rigorosamente registrata, di interviste markette in stile Domenica in. Tra i suoi ospiti odierni c’è stato Giulio Scarpati, fresco di ennesimo rinnegamento di Un medico in famiglia e oggi in promozione del suo libro.
L’attore lo ha ammesso per l’ennesima volta: gli è sempre stato stretto essere identificato dal pubblico solo in Lele, quando ha fatto tante cose nel cinema elitario e a teatro.
A questo punto, però, Giletti lo messo con le spalle al muro rinfacciandogli il suo snobismo. Ha, infatti, letto proprio le pagine del libro in cui Scarpati parla male di lui:
“Nel tuo libro c’è una cosa che mi riguarda. Sentite bene cosa dice. E chi potrebbe sopportare un’intervista con Marzullo, una copertina di Chi, un duetto con Giletti, se non fosse compensato dal fare un Edipo a Colono per gli abbonati di Cinisello Balsamo?’ Allora lui dice, tradotto, faccio queste robacce… Ecco che c’è un po’ di… Oggi c’è il duetto con Giletti però”.
Insomma, Giletti gli ha spietatamente rinfacciato di aver ceduto all’ospitata domenicale per ragioni di promozione, nonostante il suo snobismo. Scarpati ha così ribattuto:
“Questo è un testo di Marco Presta e di mia moglie, che hanno scritto per uno spettacolo che ho fatto, Troppo buono, in cui entravo con il Telegatto in mano come se fosse il teschio di Amleto. Entravo e dicevo ‘essere o benessere, questo è il problema?'”.
Scarpati ha anche avuto un videomessaggio da Eleonora Cadeddu, la sua figlia adottiva che a quanto pare Lele ha abbandonato non solo nella fiction:
“Io ti penso sempre. Io ti ricordo come il mio secondo papà. Mi chiamavi Lolla sul set. Al terzo ciak ti sei sbagliato e io ti riprendevo, ricordandoti che mi chiamavo Annuccia. Ti devo tantissimo e ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me”.
Scarpati si è limitato a un “l’ho proprio vista crescere”. Tutto il resto è Amleto.