Home Virus, Vittorio Sgarbi escluso per la par condicio. Il critico d’arte: “Decisione inaccettabile”

Virus, Vittorio Sgarbi escluso per la par condicio. Il critico d’arte: “Decisione inaccettabile”

Il critico d’arte non può partecipare al programma a causa della sua candidatura a sindaco di Salemi.

pubblicato 2 Maggio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 04:57

Vittorio Sgarbi si è arrabbiato e questa notizia, ovviamente, non procura certo il classico brivido della novità. La particolarità, però, è che il critico d’arte, politico e opinionista, in questo caso, potrebbe avere ragione.

Sgarbi, infatti, è la nuova vittima della par condicio, la legge che obbliga i mass media a garantire un’adeguata visibilità a tutti i partiti.

Un breve preambolo: la par condicio, purtroppo, è una legge fortemente necessaria, considerando che una ben precisa forza politica in Italia potrebbe avere potenzialmente a disposizione un intero polo televisivo per fare propaganda tutti i giorni e a tutte le ore.

La rigidità con cui viene applicata in alcuni casi, però, è tragicomica. Il caso più eclatante visto nel corso della campagna elettorale per le imminenti elezioni europee ha riguardato sicuramente Ivano Marescotti. L’attore romagnolo, uno dei protagonisti di Una buona stagione e candidato con la lista L’altra Europa con Tsipras, è stato letteralmente “segato” dalla fiction di Rai 1 attualmente in onda. Le scene in cui era presente Marescotti sono state censurate dalla Rai, incurante del rischio di offrire un prodotto menomato e virtualmente privo di significato.

Il caso di Vittorio Sgarbi potrebbe essere tranquillamente paragonato con quello di Ivano Marescotti. La partecipazione del critico d’arte a Virus – Il contagio delle idee, la trasmissione di approfondimento politico condotta da Nicola Porro e in onda ogni venerdì sera su Rai 2, infatti, non avverrà proprio perché incompatibile alla sua candidatura a sindaco di Salemi. Per chi non lo sapesse, Sgarbi è ospite fisso del programma dove commenta un’opera d’arte diversa ogni settimana.

Queste sono state le dichiarazioni di Sgarbi:

La mia candidatura a Salemi non può essere presa a pretesto per applicare in maniera distorta la par condicio.

E questo è il contenuto di una lettera che l’avvocato di Sgarbi ha inviato alla commissione di Vigilanza Rai:

Il mio assistito non partecipa come soggetto politico ma solo quale critico d’arte, professione da cui riceve sostentamento per sé e per la propria famiglia. Ne discende che tale legge non risulta applicabile alla fattispecie esame e che, quindi, la mancata partecipazione del Prof. Sgarbi alla citata trasmissione televisiva violerebbe il suo diritto al lavoro, bene costituzionalmente garantito.

Come già detto, Vittorio Sgarbi potrebbe avere ragione ma perché usiamo il condizionale?

Semplice.

Sgarbi, durante una puntata andata in onda a febbraio, ha avuto un pesante scontro verbale con Giulia Sarti, esponente del Movimento Cinque Stelle. Di conseguenza, il suo ruolo nel programma è andato ben oltre quello di semplice critico d’arte.

In questo caso, la decisione della Commissione di Vigilanza Rai, quindi, potrebbe non essere stata così rigida.

Solo nel caso in cui Sgarbi promettesse di limitarsi unicamente al ruolo che Porro gli ha affidato, allora la Rai dovrebbe permettergli tranquillamente di partecipare.

Visto il soggetto, ci si può fidare, però?

Rai 2