Home Notizie Quel gran pezzo dell’Italia, su Rai 3 Riccardo Bocca racconta gli ultimi decenni del nostro Paese

Quel gran pezzo dell’Italia, su Rai 3 Riccardo Bocca racconta gli ultimi decenni del nostro Paese

Sei puntate per parlare dei ‘Venerabili Maestri’, del rapporto tra Politica e Calcio, per ‘spiegare’ perché la sinistra sia il ‘male’: Berselli ispira, Bocca racconta, gli ospiti commentano.

pubblicato 8 Maggio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 04:45

Parte stasera, giovedì 8 maggio, alle 22.55 su Rai 3 Quel gran pezzo dell’Italia, altro viaggio lungo la nostra storia che questa volta ha negli scritti di Edmondo Berselli la sua guida e Riccardo Bocca a far da cicerone.

Sei puntate per ripartire dallo sguardo del saggista ed editorialista che ha portato in tv “Giù al Sud” e “Su al Nord”, che ha seguito negli anni le trasformazioni dell’Italia, dal DopoGuerra a PostContemporaneo, e che più di altri ha saputo immaginare anche una proiezione dell’Italia e soprattutto degli italiani.

Ogni puntata è costruita intorno a un tema: materiali di repertorio si intrecciano alle parole di Berselli, che oggi – a quattro anni dalla sua scomparsa – ha la voce di Gioele Dix e a far da contrappunto al racconto ci sono Bocca e i suoi ospiti, altrettanto a tema, che commentano le ‘fotografie’ di allora con gli sviluppi di oggi. Si parte con Venerati Maestri, con Carlo Freccero, quelli che Berselli ‘toccò’ pur essendo intoccabili, come Benigni, Fo, Moretti, Fallaci anche Giuliano Ferrara, che sarà poi ospite della puntata del 5 giugno, “La sinistra è un male”.

La prossima settimana, invece, spazio a Enrico Mentana per “Il più mancino dei tiri”, serata dedicata al rapporto tra politica e calcio – saldato dalla leadership di Berlusconi e ormai topos anche della comunicazione elettorale. Per “Sono solo canzonette”, in onda il 22 maggio, arriva Mara Maionchi per commentare quel che scriveva Berselli al riguardo:

“Sono solo canzonette, come no, ma c’è un discrimine assai incerto su ciò che sono le canzoni. In altre parole: si può interpretare Sapore di sale come la traccia lasciata da un cantautore a sigillo di un cambiamento avvenuto nei comportamenti erotici degli italiani; ma allo stesso tempo perché escludere che Gino Paoli abbia fatto da acceleratore all’evoluzione dei consumi, e che le parole di quella canzone abbiano prodotto o contribuito a realizzare quel cambiamento?”.

Si chiude il 12 giugno con Ilvo Diamanti per ‘pensare’ ai nuovi italiani (“Post-Italiani”), quelli che devono imparare a crescere in una società senza ideologie (insomma, senza mamma e papà che ti dicono cosa sia giusto e cosa sia sbagliato).

“Era già tutto scritto ma ci eravamo distratti” recita il sottotitolo del programma, che invece adotta in toto il titolo della raccolta di Berselli che si ispirò alla commedia sexy, dando già una connotazione non solo di stile, ma anche di ‘lettura’ delle sue “cronache di un Paese provvisorio”. Appuntamento stasera alle 22.55 su Rai 3. In coda una notazione: ancora una nuova produzione per la rete di Andrea Vianello. Chapeau.