Piero Chiambretti torna su Rai 3 almeno per qualche ora, giusto per partecipare a Tv Talk di Massimo Bernardini, ma non risparmia una frecciata al direttore di rete, Andrea Vianello, colpevole di averlo snobbato (e la voglia di tornare in Rai si sente tutta). Racconta di aver preso contatti anni fa con Sky, ma di aver rinunciato preferendo la trincea della tv generalista, e risponde a Ermanno91, autore della domanda scelta da Cinzia Bancone tra quelle proposte dalla community di TvBlog.
“In questo periodo vanno di moda i cambi di conduzione (Scotti al posto di Bonolis, Frizzi al posto di Conti): c’è un programma di cui erediterebbe volentieri la conduzione?” domanda Ermanno e la risposta spiazza un po’ tutti:
“Un programma che mi sarebbe sempre piaciuto fare, e che adesso però non è più in onda, è Chi ha incastrato Peter Pan, sia perché mi sento un po’ Peter Pan sia perché mi piacerebbe lavorare con i bambini”.
Ma al centro del suo intervento a Tv Talk c’è Chiambretti Supermarket, suo nuovo show in onda dal martedì al giovedì in seconda serata su Italia 1 e al venerdì con un ‘best of’ delle tre puntate settimanali.
La prima puntata, come avrete forse potuto leggere, non mi ha convinto e a quanto pare non sono stata la sola. Anche Piero Degli Antoni, in studio, nota che sarebbe stato meglio alleggerire la parte del ‘circo’, ovvero degli Humani dalla doppia vita ‘in vendita’ e far uscire di più Chiambretti, rimasto in ombra. Ma è anche vero che nella terza puntata, quella di giovedì, la centralità è passata dai ‘fenomeni’ in vendita alle interviste, a quel tipo di racconto che gli è senza dubbio congeniale.
Tornando al programma, quel che davvero ha colpito fin da subito è stata la scenografia:
“E’ uno studio che si misura in metri cubi, visto che se lo buttassi a terra sarebbe più piccolo di uno studio di una Parodi qualunque. Ci siamo sviluppati in altezza. Ma sentirsi dire che la scenografia, che poi non è una scenografia ma uno studio, è bella, e basta, è limitativo. Anche se l’aspetto visivo è stata la prima scelta di questo progetto. (…) Tra le linee narrative c’è l’obiettivo di tenersi lontano dai programmi prototipo, da tutti quelli cui ci si ispira, da Italia’s Got Talent a La Domenica Sportiva, se volete: io mi sono prefisso di mandare in onda il genere tv, quella marmellata che però deve distanziarsi da tutti i programmi su cui si ispira”.
Chiambretti che annuncia orgoglioso di aver ricevuto proposte di acquisto dalla Spagna (mica da Telecinco?) dopo le prime tre puntate:
“Sono esperimenti che vanno difesi: dopo tre puntate mi chiamano dalla Spagna per comprare il format e sono soddisfazioni. Questo, peraltro, è stato il primo format che ho depositato, ma non certo per questioni di denaro. Voglio dire, noi compriamo cose israeliane, con tutto il rispetto per Israele, ma per una volta che un povero cristo fa un format che viene richiesto dalla Spagna… sono soddisfazioni”.
Gli ascolti non sono l’aspetto fondamentale:
“L’obiettivo che io mi sono proposto, perché la rete non mi ha chiesto nessun obiettivo d’ascolto se non dare una nuova immagine, illuminare la rete, è tra l’8.5 e il 9. Siamo partiti dal 7 e ci possiamo arrivare”.
Certo è che il programma è pensato per Italia 1:
“Se fossi tornato su Rai 3, dove Vianello (direttore di rete, ndr) mi ha snobbato, avrei fatto altro. Se fossi stato su Rai 1 mi sarei vestito anche da prete”.
dice (scherzando?) Pierino che racconta perché ha detto no a Sky:
“In Italia ci sono pochi editori: la Rai, dove sono nato, e per la quale tifo per un futuro migliore; poi c’è Sky che è un’isola felice. Io potevo andare qualche anno fa su Sky: sono stati molto carini e sono uscito da lì con carta bianca, seconda serata – le stesse cose che mi ha offerto Mediaset – e senza l’ansia degli ascolti. Poi sono arrivato nella hall di Sky e ho visto i tanti monitor con i trecento canali, suoi e non suoi, che trasmette e sono domandato dove sarei andato a finire. Allora ho preferito restare in trincea, nelle generaliste, a seguire gli ascolti giorno per giorno, a sentire le critiche…”.
Quel che non ha intenzione di fare è tornare ‘sulla strada’
“La strada l’ho fatta quando avevo 30 anni (…) Quello che si dimentica è che allora per la strada c’ero solo io; ci andavo quando nessuno ci andava. Perché devo andarci adesso che ci vanno tutti a fare le cose che fanno tutti?”.
Sacrosanto. E nel video di apertura lo rivediamo Portalettere intervistare Cossiga nel 1992.
Ma visto che la stagione tv è praticamente finita si pensa già alla prossima:
“Io penso che Chiambretti Supermarket andrà avanti. Il progetto è quello che vada avanti, ma sono io che voglio capire se la tv… ormai la tv cambia giorno dopo giorno. Comunque dovremmo ripartire ad ottobre, ma io ho anche un pre-contratto verbale per tornare a Striscia la Notizia con la Hunziker”.
Chiambretti è tornato.