Enrico Varriale: “Con Tiki Taka abbiamo pareggiato. Il Processo ai Mondiali da Roma? Mi sento un pugile con una mano legata”
L’intervista allo storico giornalista Rai a pochi giorni dall’inizio dell’avventura Mondiale
Enrico Varriale si prepara all’avventura de Il Processo ai Mondiali, in onda ogni sera dal 12 giugno su Rai1. Per il giornalista si tratta di una promozione, visto che per tutta la stagione ha guidato Il Processo del lunedì su Rai Sport 1 (oltre che Stadio Sprint, ogni domenica pomeriggio su Rai2). Intervistato dal quotidiano Libero, il conduttore ha spiegato, non senza amarezza, perché la trasmissione che racconterà i Mondiali andrà in onda da Roma (come del resto Dribbling Mondiale, Diario Mondiale e Notti Mondiali) e non dal Brasile, nazione che ospiterà la competizione calcistica:
È stata una richiesta della direzione generale, tra l’altro obbligata visti i tagli inflitti alla Rai. Avevamo predisposto uno studio a Rio, ora dovremo riorganizzarci. Mi sento come un pugile con una mano legata, ma sono certo che realizzeremo un ottimo prodotto. Certo, in Brasile avremmo avuto più certezze.
All’interno de Il Processo ai Mondiali non mancheranno comunque i contributi direttamente dal Brasile, dove gli uomini Rai saranno in tutto 17, tra giornalisti, commentatori e tecnici.
Varriale, domenica scorsa contestato da una parte della tifoseria della Juventus che ha esposto durante la partita casalinga contro il Cagliari uno striscione offensivo nei suoi confronti (pesa l’episodio dell’albergo pagato dal Napoli risalente alla Supercoppa Italiana del 2012 disputata a Pechino), poi messo via anche grazie ai fischi del resto dello stadio, ha infine risposto alla domanda sul confronto televisivo con Tiki Taka, in onda per tutta la stagione il lunedì notte su Italia 1 con la conduzione di Pierluigi Pardo:
Dati alla mano direi che quantomeno abbiamo pareggiato.
Pardo concorda?