Porta a Porta, La Russa si fa la barba da Vespa (e non è Lercio)
Ignazio La Russa paga la scommessa fatta a Vespa in diretta tv.
“Mi taglio la barba se Fratelli d’Italia alle Europee 2014 non supera il 4%. E sono venti anni che non me la taglio… Lo superiamo tranquillamente”
Così disse Ignazio La Russa guardando in camera a Porta a Porta dello scorso 28 gennaio ‘profetizzando’ il risultato di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale alle Europee 2014 e, dato il risultato delle urne, ha dovuto mantenere la parola data e prestarsi al taglio del pizzetto sotto lo sguardo compiaciuto di un Bruno Vespa in gran spolvero da prima serata.
Con l’onore La Russa di certo non scherza e anche se entra in studio con un sorriso tirato da manuale – ancor più evidente se messo in confronto con quello divertito del padrone di casa – si presta allo show, anche se ormai a urne non solo chiuse ma già riconsegnate al Ministero dell’Interno.
Questa volta nessun plastico della barba, ma una seria poltrona da barbiere con annessa colonna sonora tratta dalla cavatina di Figaro (e come ti sbagli), un rasoio elettrico per togliere la barbetta e l’accenno di pizzetto luciferino dal mento dell’ex ministro e un professionista del pennello per l’atto finale, la lisciata di barba. E La Russa può ritenersi fortunato di aver salvato il capello: qualcuno tra coloro che si son seduti sulle poltrone di Vespa in questa tornata pre-elettorale si è beccato il servizio completo di barba e capello. Tra questi anche Antonio Noto, direttore di IPR – Marketing, che si è presentato con un cartello sbagliato…
E un cartello lo sfodera anche La Russa, ‘vecchio animale’ politico che sa bene come sfruttare anche i momenti peggiori, per di più in diretta. E con il signor Carmine che gli sistema l’asciugamano al collo continua a snocciolare dati per mettere a confronto la sua prestazione con quella del ministro Alfano.
Alla bisogna, dunque, la Terza Camera dello Stato si trasforma in un ampio salone da barbiere, in fondo tradizionale luogo di commento socio-politico nell’Italia che fu, senza gli accenti popolareschi del più rissoso Bar dello Sport ma con quel senso di confidenziale confessionale laico dei ‘signori’ pronti a dire e negare di tutto e di più su amici e rivali. Gossip e analisi sociopolitica, insomma, sono sempre stati argomenti principe dei barbieri di un tempo. Poi sono arrivate le ‘macchinette’, i look-makers e gli hair-stylist e questo rito ‘maschile’ si è un po’ perso.
Porta a Porta, in fondo, l’atmosfera da salone da barbiere l’ha conservata e talvolta la declina nelle sue puntate politiche, a modo suo, e ieri lo ha fatto con tanto di ‘rappresentazione vivente’, fuor di metafora. Anche con un ‘Tu’ regalato a ‘Bruno’ da La Russa dopo tanti anni di onorato ‘Lei’ da liturgia tv.
“Me lo ha dato anche Grillo, quindi ormai tutto è lecito”
ha risposto ironico Vespa. Anche a Porta a Porta Grillo ha in fondo modificato gli usi istituzionali della lingua italiana…