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Chef Rubio contro Gordon Ramsay: “E’ il male della cucina in tv”

Di Junior MasterChef denuncerebbe i genitori: lo chef Gabriele Rubini dice la sua al Chiambretti Supermarket.

pubblicato 30 Maggio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 03:56

Chef Rubio prende un carrello e va a fare la spesa al Chiambretti Supermarket, dove avremo modo di vederlo questa sera, venerdì 30 maggio, alle 23.05 prossimamente su Italia 1. Il nuovo ‘anti-eroe’ della cucina in tv, col suo piglio rude anche senza il baffetto da sparviero parla, ovviamente, dei fornelli televisivi cui è approdato lo scorso anno con la prima stagione di Unti e Bisunti, prontamente ‘bissata’ con un nuovo viaggio tra lo street food italiano.

Se pensate che abbia un occhio di riguardo per il capostipite di tutta la genìa 2.0 (quella venuta dopo Gualtiero Marchesi e Wilma De Angelis per intenderci) ovviamente vi sbagliate: parlo di Gordon Ramsay, colui che in pochi anni ha costruito un impero non solo nella ristorazione internazionale, ma soprattutto nella produzione tv.

“E’ stato un genio nel saper cavalcare l’onda. E’ sicuramente finto nel suo essere arrogante e cattivo. La cucina non è quello, lui è stato capostipite del male della cucina in tv”

ha detto lo chef Gabriele Rubini, che ha preferito puntare su un’immagine non meno ‘accattivante’, ma meno ‘snob’:

“Gli chef andrebbero trattati come esseri umani perché tali sono, pieni di difetti e dovremmo osannarli un po’ meno. Sto cercando di rendere un po’ più umana la figura dello chef che è come un impiegato, un architetto, un operaio”

dice Rubio a Chiambretti, precisando che

“la colpa non è loro, è di chi ce li fa credere”.

 

Certo è che anche nella nostra tv ci sono ormai delle ‘icone della cucina’: penso immediatamente a Carlo Cracco, giudice di MasterChef Italia e protagonista di Hell’s Kitchen, decisamente il più vicino – per vari motivi – all’immagine di Ramsay di cui ha ‘ereditato’ un paio di ruoli. Ma su di lui Rubio non si sbilancia: l’unico commento è che “ha bei capelli” (come se fosse un Dottor Stranamore qualsiasi, insomma).

Ad aver ‘ereditato’ l’aura ‘spigolosa’ e ‘inflessibile’ di Ramsay in Italia c’è anche Joe Bastianich, collega di Ramsay in giuria a MasterChef e MasterChef Junior negli USA:

“Se dovessimo parlare della sua capacità culinaria dovrei assaggiarlo, se devo parlare del modo che ha di comunicare in tv meglio che non mi esprimo”

ha dichiarato l’Unto e Bisunto di DMAX. Nessun cenno su Bruno Barbieri o Antonino Cannavacciuolo, anche loro – in modi anche piuttosto ‘simili’ – epigoni di Ramsay in tv, il primo come giudice di MasterChef e Junior MasterChef Italia e il secondo come ‘salvatore’ delle Cucine da Incubo, ma ciascuno con uno stile talmente personale da aver declinato a botte di ‘mappazzoni’ e addios’ i format portati al successo dallo chef britannico.

Ma per educare alla cucina bisogna iniziare da piccoli, no? Cosa ne pensa di Junior MasterChef?

“Andrebbero querelati i genitori. I bambini dovrebbero stare dietro un tavolo con la mamma e con la nonna a scoprire la consistenza delle materie e i sapori”

dice Rubio. Beh, in molti casi i bambini raccontano di aver imparato a cucinare proprio grazie alla nonna, quindi il percorso è rispettato. Se poi i genitori li istigano è un altro discorso. Io in generale provo solo tanta invidia nei loro confronti… Insomma, quanto siete d’accordo con Rubio?