Vizi e viziati della e dalla tv (1): una storia che continua
Voglio ringraziare le decine di persone che esprimono consenso ai miei post. Ho bisogno di questo consenso. Serve a darmi coraggio, in tempi in cui il vociare è così “viziato” da opinioni e da opinionisti che verrebbe voglia di smettere, di rinunciare a scrivere, a prendere posizione. Non posso farlo, però. Non perchè credo che
Voglio ringraziare le decine di persone che esprimono consenso ai miei post. Ho bisogno di questo consenso. Serve a darmi coraggio, in tempi in cui il vociare è così “viziato” da opinioni e da opinionisti che verrebbe voglia di smettere, di rinunciare a scrivere, a prendere posizione.
Non posso farlo, però. Non perchè credo che i miei contributi siano essenziali o possano fare un poco di luce intorno; siamo a notte fonda e non si vedono nè fanali nè fanalini da seguire.
Credo che bisogna fare qualche scelta, dedicarsi ad argomentarla e frenarsi per capirla meglio, sforzarsi di stare lontano dal coro.
Ho avuto la fortuna di potermi mettere da un lato in molti anni di lavoro e scoprire la scomoda posizione della giraffa.
La giraffa che nel film “La grande bellezza” assomiglia a un periscopio e può guardare meglio cosa succede nelle onde della nostra quotidianità avvelenata dai talk show.
Tutti i talk show, tanto non ce n’è uno fondato anche soltanto sullo stupore, lo stupore rivelatore che porterebbe coloro che li fano questi talk muti che parlano a tirare giù la serranda; sarebbe meglio, sarebbe molto meglio fermare la macchina dell’inutilità ammantata di saccenza e di sfiducia.
Io ho fiducia nelle esperienze che si fanno.
Ne ho fatto una, in particolare, per un certo numero di anni. Si tratta di un tentativo. Questo: scoprire i “vizi” che la tv (tutte le tv oggi sono fuse in un unico linguaggio, in un pensiero unico, macchè pensiero) ha diffuso con la consapevolezza dell’avvelenatore, creando noi, i “viziati” simili ai maestri di “viziati” di professione, untori.
Le tv si illudono di aver piegato tutti quanti, ma non è così. Scontento e delusione si sperperano, riducendo ascolti, aumentando rifiuti, ma l’esposizione continua: la macchina marcia perchè ha creato un vuoto e noi non siamo capaci e mandare a ramengo il vuoto.
Conta di più la nostra abitudine masochista che una sana reazione sadica. Siamo masochisti, siamo “viziati” e ci teniamo i nostri “vizi” assunti dal mondo a barre. Senza non possiamo stare.
Anche se non accendiamo il nostro televisore, le televisioni lavorano attraverso la carta stampata,i media, gli amici dei media, i mediatori (pubblicitari), i compilatori (giornalisti e registi), il vate di turno (conduttori servi del padrone), il pastore di anime (il dirigente tv, il tecnico tv, l’uomo dei bottoni in consolle).
Possiamo però divertirci, e imparare. Prometto di cominciare. Con “Stregoni & Supercinici” e “Lussuriosi & Sedute Spiritiche”, e così via.
Gli uomini “viziati” sono loro e , come nel film di Woody Allen “La rosa purpurea del Cairo”, scendono tra noi per “viziarci”, e spesso ci riescono (1-segue)