Tg1 in digitale, dal 9 giugno nuovo studio e sigla di Nicola Piovani
Dopo il Tg2 e il Tg3, tocca anche all’Ammiraglia inaugurare il suo telegiornale ‘digitale’. Finalmente si dice addio ai 4:3 (e alle Betacam).
Il Tg1 cambia volto e da lunedì 9 giugno 2014 entra (finalmente) nel mondo digitale. Nuovo studio, nuovo formato (addio 4:3), ingresso dell’HD e nuovo jingle brandizzato Piovani. Il compositore Premio Oscar per La Vita è Bella ha confezionato per il Tg1 una sigla nuova di zecca che debutterà con l’edizione delle 20.00 di lunedì prossimo.
A cambiare sarà soprattutto il lavoro dei giornalisti e delle regie, che vedranno (o almeno dovrebbero) veder snellite le procedure di confezionamento e trasmissione dei materiali audiovisivi. Da settembre, annuncia il Dg Gubitosi, si sperimenterà la possibilità di inviare attraverso il tablet immagini e servizi pronti per la messa in onda.
“Credo che solo la Cnn abbia a disposizione un sistema simile in questo momento. Chiunque così sarà un giornalista 24 ore su 24. (…) Ci siamo riportati dove è giusto sia la Rai, dobbiamo essere d’avanguardia e continuare a sperimentare”
dice orgoglioso il DG Rai, riassumendo di fatto quel che ormai da tempo fanno blogger e giornalisti di testate online, insomma. La rete, il cloud, l’HD arriva nelle redazioni dei Tg Rai, insomma, con buona pace delle Betacam che dovrebbero ormai andare definitivamente in soffitta.
“La Rai sarà molto diversa da come l’abbiamo conosciuta. Oggi tocca al Tg1 poi a Tg2, Tg3, Rai News, sedi regionali e così via. Siamo partiti nel 2012 e entro il 2016 avremo totalmente modernizzato il modo di lavorare. In corso di digitalizzazione anche le Teche Rai: sarà completa nel 2019, ma a fine anno saranno già accessibili i contenuti più importanti”
continua Gubitosi, sottolineando lo sforzo fatto dall’Azienda per ‘anticipare’ (secondo alcuni ‘inseguire’) il futuro (‘futuro’ che vediamo in anteprima nel promo ufficiale del nuovo Tg).
Di sforzo parla anche il direttore del Tg1, Mario Orfeo, nel ringraziare la redazione:
“Non c’è solo l’aspetto tecnologico, ma anche uno sforzo della redazione di cambiare il modo di raccontare i mutamenti dell’Italia. Alla base ci sono grande preparazione e grande esperienza professionale e umana. La Rai sta dimostrando di essere una squadra ricca di giocatori. In questi giorni poi il Tg1 ha avuto un aggravio di fatica evidente, nel preparare contemporaneamente il tg normale e i numeri zero del nuovo. C’è stato uno sforzo di gruppo unico e irripetibile”
ribadisce Orfeo, conscio di rivolgersi a una squadra sì oliata, ma anche preoccupata da qual che si agita negli ultimi tempi a Viale Mazzini. E il ‘tira e molla’ sullo sciopero dell’11 giugno contro i tagli imposti dal Governo Renzi per la spending review rendono la situazione forse ancora più evidente.
Torniamo però al tocco ‘glamour’ di questo restyling, ovvero la ‘colonna sonora’ firmata Piovani:
“Quando mi hanno chiesto se volessi scrivere un pezzo di 60-90 secondi per il Tg1 ne sono stato molto onorato. Sono abituato a lavorare per il cinema, quindi a comporre musica che stia bene sotto un racconto. Qui la copertina musicale sarebbe stata per titoli diversi, quindi serviva qualcosa di neutro. L’ho ideata pensando a una notizia bella e una brutta. Per quella bella, ho immaginato la vittoria della Coppa del mondo di calcio, mentre per quella triste mi è venuto in mente che se questa musica durasse, commenterà anche una brutta notizia che mi riguarderà…”
ha detto scherzando, e con gran dose di scaramanzia, il Premio Oscar. La speranza è che sia quanto di più diverso da La Vita è Bella: una citazione simile per la sigla di un tg sarebbe a dir poco ‘ironica’.