Nomine Rai, Silvia Calandrelli direttore Rai Cultura
Le nomine hanno riguardato anche la radio: Paola Marchesini, attualmente vice direttore, è stata promossa a direttore di Radio 2
All’indomani dello sciopero che ha bloccato dirette e tg (andati in onda in forma ridotta), tornata di nomine a Viale Mazzini ieri (dove sono stati presentati anche i palinsesti di Rai2 e Rai3). Il Cda Rai, presieduto da Anna Maria Tarantola, ha dato il via libera alla nomina di Silvia Calandrelli (già a capo di Rai Educational) a direttore della neonata Rai Cultura, frutto della fusione della direzione di Rai 5, Rai Educazione e Rai Storia. Rai5 resta comunque nelle mani di Pasquale D’Alessandro.
Per quanto riguarda la radio, Paola Marchesini, attualmente vice direttore, è stata promossa a direttore di Radio 2; Su proposta del direttore Flavio Mucciante, Giovanni D’Anna, Francesco De Vitis e Maria Maddalena Lepri sono stati nominati vicedirettori di Radio 1; confermati gli attuali vicedirettori del Giornale Radio Onofrio Dispenza, Vittorio Argento, Maria Teresa Torcia. In questo modo, rispetto all’assetto originale, si è arrivati ad una diminuzione complessiva di 6 tra direttori, condirettori e vicedirettori.
È stata invece rinviata (alla settimana prossima?) la nomina del Cda di Rai Com, ex Rai Trade, cioè la parte commerciale della Rai ora esternalizzata.
Altro nulla di fatto sul fronte dell’eventuale ricorso contro l’articolo 21 del decreto Irpef che riguarda l’ormai famoso taglio di 150 milioni di euro. Il Cda avrebbe chiesto ulteriori approfondimenti anche perché il costituzionalista Enzo Chelilla avrebbe dato parere parzialmente negativo (in pratica non avrebbe escluso profili di illegittimità, pur non considerandoli evidenti).
Da segnalare, in chiusura, che le nomine hanno scatenato le polemiche dei sindacati, in particolare di Cgil e Uil:
In un periodo di attacchi mediatici che indicano i lavoratori come fannulloni e privilegiati, troviamo paradossale che i vertici aziendali nominino dei nuovi dirigenti e al contempo chiedano ulteriori sacrifici ai lavoratori.