Top of the lake, su Sky Atlantic la miniserie dal tono intenso per una storia di violenza sulle donne
Su Sky Atlanti Top of the lake, la miniserie che racconta le indagini di una detective su un caso che riguarda una ragazza di dodici anni che è rimasta incinta in una comunità maschilista e diffidente, tra violenza e segreti da scoprire
C’è un contesto molto rigido ed uno scontro tra l’indipendenza femminile ed un maschilismo che ancora fa fatica ad accettare il ruolo delle donne in Top of the lake, la serie tv in onda da questa sera alle 22:10 su Sky Altantic. A dirigere e scrivere i sette episodi della miniserie c’è Jane Campion, premio Oscar per il film “Lezioni di piano”.
La storia è ambientata a Laketop, cittadina della Nuova Zelanda nella quale torna la protagonista Robin Griffin (Elisabeth Moss, che per questo ruolo ha vinto un Golden Globe come Miglior attrice di una miniserie o film-tv), detective da tempo trasferitasi a Sydney. Robin torna in città per visitare la madre Jude (Robyn Nevin), da tempo malata, ma finisce per lavorare ad un caso che ha a che fare con Tui Mitcham (Jacqueline Joe), ragazza di dodici anni che scopre di essere incinta.
Robin prova ad aiutare la ragazza, cercando di scoprire il nome dell’uomo che l’ha messa incinta e pensando che si tratti di violenza sessuale, ma Tui non collabora e fa perdere le proprie tracce. La protagonista decide quindi di cercarla, indagando nella comunità, molto diffidente e conservatrice. Le indagini non sono facili, dal momento che Tui è figlia di Matt (Peter Mullan), boss locale coinvolto in alcuni affari poco leciti, temuto da tutti ed aiutato nel suo lavoro dai figli Luke (Kip Chapman) e Mark (Jay Ryan, protagonista di Beauty and the Beast).
Robin si ritrova così a doversi scontrare sia con la polizia del posto, sostenuta solo dal detective Al Parker (David Wenham), che con la popolazione della cittadina che aveva lasciato tempo prima, reincontrando Johnno (Thomas M. Wright), suo amore ai tempo del liceo ma anche figlio di Matt. La gente del posto è anche alle prese con il gruppo di donne problematiche, tra cui Caroline Platt (Lucy Lawless), capitanato dalla guru GJ (Holly Hunter), che occupa uno spazio di proprietà di Matt.
Top of the lake, in onda in America su Sundance Channel, è una miniserie che ha un respiro diverso dalle altre serie tv: la Nuova Zelanda permette alla serie di avere panorami inediti, che racchiudono la sensazione di lontananza della comunità protagonista dal resto del mondo. L’isolamento è una delle caratteristiche dei personaggi, che vivono in un mondo dove il maschilismo è ancora prepotente e la società sembra volersi voltare dall’altra parte nei confronti della violenza.
Forte di una sceneggiatura profonda e cinematografica, la miniserie è stata presentata al Sundance Film Festival ed al Festival internazionale del Cinema di Berlino. Proprio grazie ad un cast attento ad interpretare personaggi capaci di dare al racconto una prospettiva che va oltre la rappresentazione di un contesto sociale problematico, la miniserie si concentra più sulle dinamiche psicologiche che sulle azioni, attraverso un thriller che permette ad alcune scene di avere meno impatto sulla storia in generale ma che comunque raccontano un mondo a cui non si resta indifferenti.
Forse Top of the lake non riuscirà a colpire per la velocità del ritmo o per i dialoghi serrati, ma l’obiettivo della serie era un altro: quello di portare in tv una storia lontana dal pubblico, che però potesse percepire le difficoltà della protagonista e delle donne in un contesto che esiste ancora, attraverso un’indagine che sottolinea forze e debolezze femminili di fronte ad una violenza inutile ma non infallibile.