Glob, Diversamente sul pezzo. Dite a Bertolino che la mercificazione femminile della Zanardo è out!
Bertolino ha affidato un editoriale contro la mercificazione femminile a Lorella Zanardo, nell’ultima puntata di Glob di domenica 15 giugno 2014
Da Glob, l’osservatorio sulla comunicazione di RaiTre, una miopia così anacronistica è intollerabile. L’ultima puntata di stagione del programma di Enrico Bertolino è terminata con una sentenza del conduttore:
“Noi torneremo, questa è una minaccia più che una promessa. Speriamo di rivederci presto. Alla prossima edizione. Speriamo bene”.
L’auspicio è che il programma si tenga più aggiornato, però. Perché ridar voce nel 2014 alle tirate di Lorella Zanardo contro la mercificazione femminile è fuori tempo massimo. Abbiamo sentito la scrittrice lamentare ancora una raffigurazione stereotipata e svilente della donna in tv, mentre in un rvm scorrevano reati televisivi più che archiviati.
Addirittura la Zanardo lamentava di “quiz del tardo pomeriggio” con vallette provocanti, in riferimento a personaggi come Enrico Papi e Francesca Cipriani che non si rivedono in onda da anni. Che senso ha gridare ancora alle cosce in bella vista di Alba Parietti o Barbara Chiappini, ormai estintesi dai talk show o, comunque, non più provocanti come una volta? Lo sanno anche i muri che tette e culi sono letteralmente spariti post-Vallettopoli, come i reality puri, gli stacchetti e le vallette.
Bertolino poteva risparmiarci anche l’intervista all’ex Miss Italia Mirca Viola, oggi datasi alla regia con il film Cam Girl, sul fenomeno della sessualità online. Ad ammantare il tutto una profonda vena di ipocrisia ben mascherata (la verità è che, quando non chiama nessun regista serio, tanto vale fare la regista tu), nonché una mancanza di coraggio di Bertolino nel fare vere domande nelle interviste.
Il problema di Glob è che, facendo la parodia telefonatissima di Real Time o tramutando Brenda Lodigiani in capocomica, è convinto di avere una sua identità satirica. In realtà, se c’è una cosa che Glob può vantare, è la fiera del già visto, ma con l’autocompiacimento ottuso… di chi vuol far credere di farlo per primo. Ridendo da solo delle proprie battute.