Home Breaking Amish Los Angeles, su Real Time nuovi protagonisti (e nuove polemiche) per una serie sempre più ‘shore’

Breaking Amish Los Angeles, su Real Time nuovi protagonisti (e nuove polemiche) per una serie sempre più ‘shore’

Spin-off sulla West Coast per il format che ha portato il mondo (fiction) Amish in tv: cinque nuovi protagonisti per cinque nuove storie ambientate a Los Angeles.

pubblicato 17 Giugno 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 03:19

Debutta questa sera, martedì 17 giugno, alle 23.05 su Real Time, Breaking Amish Los Angeles, spin-off del fortunato format dedicato al mondo Amish che però ha sempre meno il gusto di una ‘scoperta’ e sempre più il sapore di una docu-soap preconfezionata in salsa ‘shore’.

In principio fu Breaking Amish, prima serie dedicata ai giovani mennoniti in giro per il mondo nel loro anno sabbatico, il Rumspringa, periodo nel quale i ragazzi sono liberi di fare le proprie esperienze prima di scegliere se tornare in comunità (e dimenticare tutto quello che c’è al di fuori) o restare nel ‘mondo reale’ (dimenticando così genitori, parenti e amici, che li disconosceranno).

Nonostante le polemiche sulla ‘falsità’ della prima stagione, l’esperimento tv è andato bene diventando un piccolo fenomeno di costume tv. Stessa fortuna non ebbe il sequel, a quel punto troppo simile a un ‘Amish Shore’ qualsiasi; meglio puntate su uno spin-off con personaggi nuovi di zecca e una diversa location, in grado di restituire ai telespettatori quella sensazione di ‘genuina’ scoperta del mondo di chi arriva ‘in carrozza’ nel 2014.

Ma Iva, Matt, Lizzie, Betsy e Devon – i nuovi protagonisti chiamati a seguire le orme (e a far meglio) dei loro predecessori spediti a New York – non sembrano promettere nulla di buono. Le premesse non sono le migliori, almeno a scorrere le loro biografie: la loro età media si aggira intorno ai 21 anni – non i 16 anni tipici del Rumspringa – tra loro c’è già chi è sposato con membri della comunità, c’è chi aspetta un figlio, c’è chi ha già ‘recitato’ nella prima stagione. Insomma ci sono tutti gli elementi per metter su una soap tra le campagne della provincia americana (Ohio e Pennsylvania in testa) e il rutilante mondo dello show biz hollywoodiano.

Iva Troyer, ha 19 anni, è originaria dell’Ohio, ma è cresciuta nella comunità Amish di Lancaster, Pennsylvania: la sua è una famiglia di panettieri, di lunga tradizione, e vorrebbero che Iva continuasse la dinastia di famiglia, ma lei spera di sfruttare meglio i suoi talenti. E in parte li ha già messi in mostra, visto che è apparsa nella prima stagione come fidanzata di Jeremiah, che all’epoca della serie tv era già fuori dalla comunità amish ed era già sposato con figli. E già questo basta a minare la credibilità della serie.
Betsy Yoder ha 21 anni, è stata adottata da una famiglia Amish e vive a Holmes County, Ohio, col marito Allen, ma spera in un’altra vita;
Lizzie Stoltzfus ha 21 anni, è cresciuta nella comunità Amish di Lancaster, ma non fa per lei. E’ ‘segretamente’ incinta del suo primo figlio: la famiglia non lo sa e spera che questa esperienza cambi la sua vita;
Devon Miller, anche lui 21enne, vive a casa con i genitori in Indiana ed è alla ricerca di una vita al di fuori dal ‘gruppo’;
Matt Bristol, 24enne, unico Mennonita del gruppo alla cui comunità i genitori hanno aderito quando aveva sette anni, col pallino della moda.

Intorno ai cinque protagonisti ruotano poi Samuel Stoltzfus, il 26enne fratello della puerpera Lizzie (mentre lui si dichiara ancora vergine) ed Andrew Schmucker, fratello di uno dei protagonisti della prima stagione, Abe: Andrew è la vera pecora nera della famiglia, visto che ha già vissuto fuori dalla comunità, è un ex detenuto e proprio recentemente è tornato in carcere per droga. In pratica nessuna delle comunità lo vuole più…

Jeremiah_Raber_girlfriend_Iva

Il format, insomma, è collaudato, ma la vera differenza la fa la quantità di ‘fiction’ innestata: dopo la prima stagione (e i danni del sequel) si è persa un po’ di fiducia dell’autenticità delle storie di questi ragazzi, dello shock culturale che si può provare tra il vivere lontano dalla modernità e avere il mondo ai propri piedi con una telecamera per angelo custode e una produzione ad aprire le porte di un mondo irreale. E il cast, con annessa costruzione delle storie, di questo spin-off losangelino, non sembra intenzionato a cambiare rotta.

Se poi i protagonisti fossero davvero ‘vergini’, direi che in fondo non hanno avuto molta fortuna a incappare nella televisione per il loro Rumspringa: di fatto sono passati da un ‘recinto’ di costrizioni religiosi a quello delle esigenze tv. La vita vera è un’altra.

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