Roberto Benigni e i dieci comandamenti (a Fantastico. E con buona pace di Carlin)
Non è la prima volta che il comico toscano affronta il tema. Quasi trent’anni fa ne parlò in prima serata su Rai1. E in america, la lezione della stand up comedy resta insuperabile. Ma il tono sarà di insopportabile esegesi aulica?
I Dieci comandamenti dovevano arrivare in tv con Roberto Benigni già l’anno scorso, anche se il destino progressivamente decrescente degli ascolti di TuttoDante avevano suggerito diversamente. Ora, dopo la presentazione dei palinsesti Rai di ieri sappiamo che lo show ci sarà. E si parlerà non solo del decalogo, ma anche della Costituzione italiana.
Quel che mi chiedo – e che mi ero già chiesto all’epoca dell’annuncio dello scorso anno, ma ora vale la pena di spenderci qualche minuto su – è in quale modo Benigni affronterà il tema biblico.
Perché, per dire (memoria selettiva, grazie. E grazie anche a YouTube, finché regge il gioco e la Rai non rimuove proprio tutto) non è la prima volta che il comico toscano parla di religione in televisione. Nel 1985, per dire, a Fantastico 6, ospite di Pippo Baudo, Benigni dedicò un pezzo del suo sketch proprio alle tavole della legge che, secondo la tradizione biblica dell’Antico testamento, sono state date da Dio a Mosè sul monte Sinai.
Quasi trent’anni fa, Benigni non aveva ancora vinto l’Oscar e non era ancora il buono che dev’essere amato e che si consente giusto invettive a ruota contro Berlusconi. E il tono con cui si occupava della questione era decisamente dissacrante:
«I dieci comandamenti, secondo me, nostro signore, al quale tutti vogliamo bene, li ha fatti un po’ troppo a favore dei ricchi»
spiegava il toscanaccio. E poi via col numero. Non irresistibile, ma almeno da sorrisi.
Sarà di nuovo così dissacrante, Benigni? Oppure avrà quel tono ormai poco tollerabile da agiografia celebrativa, quel tono da poeta inarrivabile che poi se non ne parli bene per forza quando ne scrivi tutti ti dicono che rosichi, mentre semplicemente non t’è piaciuto? Dovessi mettere i miei due centesimi su una scommessa in merito non avrei dubbi.
Ma a mo’ di ripasso, oltre al video di Fantastico, ecco un altro pezzo semplicemente straordinario sul tema. E’ un monologo del 2001 di George Carlin, estratto dallo spettacolo Complaints and Grievances.
Un capolavoro difficile da raggiungere, che dovremmo aver tutti bene a mente quando guarderemo il nuovo show di Benigni.
Anche se basterebbe ricordarsi, ne sono quasi certo, com’era a Fantastico.