Antonella Clerici, la carretta di Buffon, la Tv ed i giovani senza umiltà. A chi si riferisce Antonella?
Riflessioni televisive a margine delle dichiarazioni del capitano della nazionale di calcio Gigi Buffon.
C’è ancora l’amaro in bocca dopo la prova della nazionale di calcio italiana nei mondiali che si stanno svolgendo in queste settimane in Brasile. Un’eliminazione che è avvenuta ad opera del Costa Rica e dell’Uruguay, dopo un esordio tutt’altro che negativo con l’ Inghilterra. Un eliminazione che ha scatenato le immancabili polemiche, contro l’arbitro, contro Prandelli e contro i giocatori andati in campo.
Responsabilità che evidentemente si devono dividere su un territorio ampio di competenze, a partire dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio, fino ad arrivare al responsabile tecnico della squadra, ovvero Prandelli ed ai giocatori andati in campo. Il capitano della nazionale Buffon, ci ha messo la faccia ed ha subito dichiarato quanto ampio sia lo scollamento, fra i “senatori” di quella squadra e le nuove leve, più attente forse a farsi selfie, tweet o dichiarazioni ad uso e consumo dei “famelici” media, piuttosto che a “tirare la carretta” in campo, cosa questa che, secondo Buffon, viene fatta sempre dai soliti “vecchietti”.
Questa dichiarazione di Buffon, è stata ripresa in questi giorni da una senatrice della nostra televisione, ovvero Antonella Clerici, che ha fatto un parallelismo televisivo, rispetto al discorso calcistico di Buffon. Antonella ha scritto sul suo profilo twitter:
“Buffon grande parla chiaro. In tutti i campi i giovani devono imparare a tirare la carretta e non sentirsi subito arrivati”.
Buffon grande parla chiaro. In tutti i campi i giovani devono imparare a tirare la carretta non sentirsi subito arrivati
— Antonella Clerici (@antoclerici) 24 Giugno 2014
Aggiungendo poi:
“Manca, come in Tv, un ricambio generazionale di umiltà, concentrazione, voglia di imparare e sacrificarsi. Buffon ha detto la verità”.
Il riferimento è piuttosto evidente a certo mal costume televisivo, che vede troppo spesso i direttori di rete, posizionare dei giovani alla conduzione di trasmissioni anche importanti, non per meriti ottenuti sul campo, magari in programmi minori, ma per “altre” situazioni che con il merito hanno ben poco a che fare. Personaggi messi a condurre trasmissioni, catapultati anche in prima serata, senza aver fatto gavetta e senza quel minimo di umiltà , che la loro età ed il loro background professionale imporrebbe.
Giovani alla ricerca del tutto e subito, senza voglia di imparare, ma con l’unico desiderio di mettersi davanti alla telecamera, usando mezzi più o meno leciti per arrivare al loro scopo, a danno di chi la gavetta l’ha fatta e che avrebbe i numeri per essere al loro posto. D’altronde come dice un aforisma attribuito a Leonardo Da Vinci “Il mezzo più efficace di ottener fama è quello di far credere al mondo di esser già famoso” .
Chissà a chi pensava Antonella, quando ha fatto quel parallelismo su Twitter?