Occhi sbarrati. Espressione del viso angosciata. Cadenza della voce a metà tra una litania e una nenia. E’ questa la (nuova) cifra della conduzione di Eleonora Daniele e Federico Quaranta da quando si sono dovuti immolare all’altare della cronaca nera.
E dire che le premesse per la coppia erano state positive, visto che avevano cominciato con uno stile leggero e quasi spontaneo (rispetto all’acidità di chi li ha preceduti). Poi è arrivata la maledizione (che per gli ascolti è una manna dal cielo) del giallo risolto di Yara e Estate in diretta è diventato il solito ammazzacaffè .
Quando, infatti, un caso funziona mediaticamente, poi traina tutti gli altri. Così nella puntata di oggi di Estate in diretta c’è stato spazio anche per le presunte violenze sessuali a Simona Riso, o per le ultime su Alberto Stasi.
Il punto è che i due neo-conduttori hanno mostrato una grandissima fragilità come volti dell’informazione pomeridiana Rai. Per un Quaranta che prova a non leggere il gobbo, ma usa sin troppi condizionali del caso, la Daniele è di una rigidità impressionante, come se avessero ammazzato a lei il gatto. I due sono copione-dipendenti e non aggiungono nulla di loro.
Poi è la confezione del programma a essere stridente. Se si parla per un’ora e passa di delitti, che senso ha più il logo balneare o lo stacchetto hawaiano prima di dare la pubblicità? Per non parlare del bruschissimo passaggio da Garlasco alla mini-striscia culinaria di Vissani.
La sensazione è che la stessa produzione abbia voluto dare un aiutino specialistico, a due conduttori inesperti in fatto di cronaca e di giornalismo puro. Così è arrivata in studio l’esperta Ilenia Pietralcalvina, ovvero la risposta Rai a Ilaria Cavo di Videonews.
Abituati a vederla sempre inviata, anche lei si è prestata al ruolo di opinionista da salotti tv. E non ha rinunciato alla sua consueta aria tutta di un pezzo, a tratti pure troppo precisino:
“Noi qui facciamo le chiacchiere televisive, ma i processi si muovono su altri binari”.
Anche la Daniele si è difesa a un certo momento dall’allusione di un ospite, secondo cui Estate in diretta farebbe il processo alle intenzioni:
“Noi ci limitiamo a raccontare”.
D’altronde, non c’è altro che funziona in daytime da sempre.