L’amore e la vita – Call the midwife, su Rete 4 la serie tv inglese sul girl power delle levatrici del secondo Dopoguerra
Su Rete 4 L’amore e la vita-Call the midwife, la serie tv della Bbc tratta dal libro “Chiamate la levatrice” di Jennifer Worth e che racconta le vicende di alcune levatrici alle prese con le difficoltà di un quartiere povero e donne incinte da aiutare, tra lavoro e risate
L’Inghilterra del secondo Dopoguerra, uno dei quartieri più poveri di Londra ed un gruppo di ragazze pioniere pronte ad aiutare altre donne nel momento più importante delle loro vite, ovvero la nascista dei loro figli: questo il contesto de L’amore e la vita-Call the midwife, la nuova serie tv in onda da questa sera alle 21:30 su Rete 4 e che in Inghilterra è stata accolta con ottimi ascolti e critiche.
Una storia tratta dal libro “Chiamate la levatrice” di Jennifer Worth, memoir dell’autrice e prima parte di una trilogia. La serie tv, prodotta dalla Neal Street Productions, casa di produzione di Sam Mendes, e scritta da Heidi Thomas, segue i racconti del libro, aggiungendo nuovi dettagli rispettando sempre il realismo del periodo storico.
Protagonista è Jenny Lee (Jessica Raine, la cui versione “adulta” che racconta le vicende in voice over ha nella versione originale la voce di Vanessa Redgrave), giovane infermiera che arriva nel quartiere londinese di Poplar per imparare il mestiere. Jenny arriva da un contesto sociale molto diverso, e per il primo periodo faticherà ad accettare il degrado e le condizioni di povertà a cui sono costretti gli abitanti di quel quartiere.
Tra queste persone ci sono anche le donne che deve aiutare a partorire, attraverso il lavoro della Nonnatus House, un convento di suore capitanate da Suor Julienne (Jenny Agutter) che si prodigano per garantire sicurezza ed assistenza alle donne incinte della zona. Molte di loro, infatti, sono da sole nel momento del parto, affrontando così rischi che, con la presenza di una levatrice, possono facilitare la nascita del bambino.
Oltre a Jenny, nel convento ci sono anche altre levatrici, come Beatrix Franklin (Helen George) e Cynthia Miller (Bryony Hannah), con un po’ più di esperienza della protagonista, mentre Camilla Browne (Miranda Hart), presente dal secondo episodio, è una goffa levatrice spinta però da una forte determinazione. Tra le suore, invece, ci sono Suor Evangelina (Pam Ferris), dura con chi non sopporta le difficili condizioni di vita del quartiere, e Suor Monica Joan (Judy Parfitt), bizzarro personaggio che si diverte a provocare Suor Evangelina. Infine, Fred Buckle (Cliff Parisi) è il tuttofare del convento, mentre il Dr. Patrick Turner (Stephen McGann) è il medico del quartiere.
Semplice e toccante, Call the midwife non è una serie tv che cerca la provocazione o stimola fastidio nel telespettatore. L’obiettivo della serie è invece quello di mostrare uno spaccato di Storia inglese in un contesto di profondo cambiamento della società di quei tempi: la prima scuola per levatrici fu fondata nei primi anni del Novecento, mentre il Servizio Sanitario Nazionale nel 1948. Si avvertono le prime avvisaglie di una maggiore attenzione all’igiene ed alle condizioni di vita anche di chi non è benestante, favorendo così la nascita dei bambini in un contesto meno rischioso.
La serie potrebbe sembrare buonista, ma a differenza di altri drama Call the midwife non vuole essere cattivo nè banale. Il suo racconto scorre tra i casi di puntata di donne diverse ma accomunate dalle gravidanze, così come le protagoniste girano per il quartiere a bordo delle loro bici, moderne soccorritrici che evidenziano il carattere femminista della serie. Call the midwife vuole elogiare la donna in ogni suo aspetto, sia come lavoratrice che come madre o casalinga, mettendo i personaggi maschili in disparte, comprimari a volte buffi altre poco utili alla trama.
Insomma, un girl power che nasce da un contesto sociale difficile e cerca di trovare un ruolo alla donna al di là delle solite figure rappresentate sul piccolo schermo: anche per questo L’amore e la vita-Call the midwife ha ottenuto in Inghilterra ascolti ottimi per la Bbc, arrivando nella prima stagione fino ad oltre 11 milioni di telespettatori, il record per un drama del network degli ultimi dieci anni. Un successo senza clamore, dovuto alla forza del racconto e alla semplicità delle storie, che uniscono il ricordo del passato all’attuale influenza nei settori più vari delle donne nella società.