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Francesco, Liliana Cavani sul protagonista del film-tv di Raiuno: “Questo sarà più spirituale”

Liliana Cavani parla di Francesco, il film-tv che andrà in onda su Raiuno e che racconta, per la terza volta, la vita del Santo, già portata in tv dalla regista in passato per due volte, sempre in modo diverso

pubblicato 7 Luglio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 02:42

Andrà in onda nella prossima stagione televisiva su Raiuno Francesco, film-tv che segna il ritorno di Liliana Cavani sulla storia del Santo d’Assisi, che ha già raccontato in una serie tv del 1966 (con Lou Castel) ed in un film del 1989 (con Mickey Rourke). La regista, intervistata dal “Corriere della Sera”, spiega che si tratta di un lavoro che ciclicamente deve affrontare:

“E’ un ritorno ciclico: circa ogni ventitrè anni, perchè anche questa nuova sceneggiatura è nata, grazie al coraggio di Claudia Mori (produttrice del film-tv con la Ciao Ragazzi! e Rai Fiction, ndr) che ha sposato l’idea, nel 2012 e cioè prima che Bergoglio salisse al soglio di Pietro assumendo il nome del poverello di Assisi”.

La fiction, quindi, non è stata realizzata per seguire la popolarità del Papa eletto lo scorso anno, ma segue l’evoluzione personale della regista stessa:

“La crescita diversificata di questo personaggio, la sua mutazione nei vari progetti che si sono succeduti è stata parallela alla mia crescita personale in funzione dei cambiamenti sociali dagli anni Sessanta ad oggi.”

Cambierà, così, anche la descrizione del protagonista rispetto al passato:

“Il primo l’ho interpretato come un poeta, l’autore del Cantico delle Creature. Il secondo era più sanguigno, più fisico. Questo terzo è più spirituale, timido, carico di sensibilità… Se possibile, ancora più ricco interiormente”.

Il protagonista sarà interpretato da Mateusz Kosciukiewicz, attore scelto dopo lunghi provini:

“Ho faticato parecchio a trovare la faccia giusta, una infinità di provini… La produzione era disperata, ma mi serviva qualcuno che incarnasse soprattutto il tormento dei giovani di oggi, riportando in primo piano l’eterna modernità di Francesco: un ragazzo vissuto nel Medioevo, il cui messaggio è di un’attualità strepitosa, sorprendente”.

Lo stesso Kosciukiewicz, polacco, è consapevole dell’importanza del suo personaggio:

“Questo santo è popolare anche in Polonia, molti portano il suo nome, anche uno dei miei figli. I giovani di oggi, per le difficoltà economiche e per la mancanza di punti di riferimento, tendono a rinchiudersi in un proprio mondo di egoismi. L’esempio di Francesco, che ai suoi tempi operò una rivoluzione spostando il punto di vista sulle cose, su come impiegare la propria vita, è tuttora valido”.

Oltre a lui, nel cast ci saranno anche Sara Serraiocco nei panni di Chiara, mentre Giselda Vololdi sarà la madre del protagonista, Vinicio Marchioni sarà Elia, amico di Francesco, Benjamin Sadler sarà il Cardinale Ugolino e Ludwig Blochberger sarà Innocenzo III. La regista vuole realizzare una fiction che mostri un Santo capace di stare vicino alla gente, con scene che, dice la regista, ne evidenzieranno l’abilità di comunicare con gli altri:

“Il ‘Capitolo delle Stuoie’, cioè il grande raduno che San Francesco volle nel 1221 ad Assisi ed a cui parteciparono migliaia di frati, sarà girato a Tolfa come una specie di Wookstock, perchè sta in questo la forza del personaggio: non era una star ma certamente un leader”.

Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction, è convinta che una fiction di questo tipo sia attuale:

“Questo progetto, il terzo che la Cavani realizza con la Rai, è in totale sintonia con il nuovo pontificato ed in particolare con il messaggio che Papa Francesco sta dando ora: l’idea di una Chiesa povera, che si rifaccia alle sue origini”.

Francesco, insomma, sarà attuale ed allo stesso tempo non si allontanerà dalla versione storica della sua esistenza, con una regista che, da laica, ne ammette il carisma:

“Io sono cresciuta in una famiglia atea, sono agnostica e non sono praticante, ma Francesco mi ha fatto capire che la religione può avere una dottrina sociale molto importante”.

Un messaggio che, complice Papa Bergoglio, oggi è ancora attuale e stimola molte discussioni.