Home Notizie Millennium, Mia Ceran: “Non c’è tentativo di emulare Ballarò, è marchio originale” (VIDEO)

Millennium, Mia Ceran: “Non c’è tentativo di emulare Ballarò, è marchio originale” (VIDEO)

Il nome della giornalista nei giorni scorsi è stato accostato a Ballarò per il dopo Floris. Abbiamo chiesto conto anche di questo alla conduttrice di Millennium.

pubblicato 14 Luglio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 02:29

È la più giovane (27 anni), ma avrà il ruolo più “istituzionale” in Millennium, il talk show di Rai3 in partenza martedì 15 luglio alle ore 21.05, occupandosi di attualità politica in senso stretto. Mia Ceran, dopo aver lavorato al Tg5, su La7 (anche inviata di In Onda allora condotto da Luca Telese), promossa a conduttrice in studio alla fine della positiva stagione al ‘moviolone’ di Agorà. Al suo fianco ci sarà Marianna Aprile di Oggi mentre la redattrice del Tg3 Elisabetta Margonari si occuperà del collegamento da un set esterno diverso in ogni puntata (7 in totale).

Alla fine della conferenza stampa odierna, TvBlog ha rivolto alcune domande alla giornalista (nata in Germania, ecco il perché della domanda finale) nei giorni scorsi accostata a Ballarò, dopo l’addio di Giovanni Floris. In apertura di post trovate la video intervista integrale, di seguito potete leggerne alcuni stralci.

Mia Ceran, la nuova conduttrice di Ballarò.

(ride, Ndr) No, ti hanno dato la cartella stampa sbagliata. Conduttrice di Millennium.

Si può definire Millennium un Ballarò estivo?

No, è un marchio originale. Non c’è il tentativo, o ambizione, di emulazione. È una cosa che stiamo costruendo insieme, noi tre siamo anche autrici. Speriamo sia qualcosa di diverso.

Dopo l’intervista a tre iniziale cosa succederà? Un dibattito tradizionale in studio, intervallato da servizi e collegamenti?

Si parte con il ring, noi tre contro l’ospite. Speriamo di avere risposte brevi, incalzando il politico di turno. Subito dopo c’è una tripartizione. Uno studio principale a Roma, dove ci siamo io e Marianna Aprile, e uno fuori gestito da Elisabetta Margonari. Ci sono ospiti da entrambe le parti, i due studi si incontrano. Elisabetta irrompe in studio attraverso un videowall.

Nel corso della conferenza stampa ho notato tra le colleghe della carta stampata un po’ di ostilità nei tuoi confronti, forse dovuta al fatto che tu sei la più giovane conduttrice di talk show, almeno in questa stagione (Giulia Innocenzi ha 30 anni).

Io non l’ho notata l’ostilità. Questo è un mestiere dove devi essere giudicata sul come lo fai. Non ci sono attenuanti se sei giovane. Se ce la fai, ce la fai, altrimenti annaspi. Nessuno ti salverà perché sei più giovane. Essere più giovani è un vantaggio, ma non un attenuante.

Un obiettivo di share lo avrete, anche se non lo dite…

No, la linea della rete è stata chiara: qualità prima di tutto il resto. Il direttore Vianello più volte ha rimarcato la necessità di tenere alta la barra della qualità di Rai3 piuttosto che la pressione sugli ascolti.

L’anno prossimo ad Agorà ci sarai, a meno di promozioni di peso come per esempio a Ballarò?

Io sono una libera professionista, questa domanda dovrai farmela a settembre. Mi piacerebbe, sono stata benissimo.