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Heroes: Reborn, Tim Kring: “Ho ancora molto da raccontare”

Heroes: Reborn, secondo Tim Kring, racconterà una storia nuova con personaggi nuovi, sfruttando il numero limitato di episodi della miniserie

pubblicato 14 Luglio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 02:28

Molte novità, pochi componenti del cast originale e l’intenzione di avere una miniserie con un finale preciso: Tim Kring ha spiegato che Heroes: Reborn, la miniserie della Nbc che riporterà sul piccolo schermo la popolare serie tv cancellata dopo quattro stagioni, continuerà a raccontare le vicende di persone con poteri eccezionali, collegandosi sì con le storie già portate in tv ma cercando elementi innovativi.

Intervistato da Entertainment Weekly, Kring spiega di essere contento di avere a che fare con una miniserie invece con una lunga serie, dal momento che, già quando lavorava su Heroes, sapeva che sarebbe stata la strada intrapresa dalla tv generalista (ed in effetti le serie tv che hanno pochi episodi sono sempre di più):

“Tutto noi che lavoravamo sulla lunga serialità, sul modello televisivo che ti fa andare in onda da settembre a maggio, iniziavamo a pensarla così. Guardavamo Breaking Bad o I Soprano ed il pubblico che aspettava pazientemente un anno, un anno e mezzo, per nove episodi ed iniziavamo a vedere che quella scarsità di episodi aveva un valore per i telespettatori. Quando sei sempre in onda è difficile essere speciali. Avere un’idea limitata è un modo molto moderno per raccontare una storia ed abbiamo la lezione di Harry Potter, in cui J.K. Rowling ha detto al mondo che ci sarebbero stati solo sette libri -quindi quando leggevi il quinto libro sapevi che era prezioso perchè ne mancavano due”.

L’idea di realizzare una miniserie di Heroes non è sua, ma della Nbc, che così segue l’esperimento dello Fox e di “24: Live another day” (che ha avuto un buon successo):

“Ad essere onesti, non è stata un’idea mia, ma un’idea che la Nbc mi ha proposto. Hanno visto un valore in quel franchise e mi hanno chiesto se fossi interessato a portarlo ancora in tv. Abbiamo chiuso la storia in un modo in cui c’è ancora qualcosa da raccontare. Quindi, avendo l’occasione, avevo delle idee su dove volessi che andasse la storia quando speravamo in una quinta stagione e quindi quando abbiamo avuto l’occasione cinque anni dopo, alcuni di quei pensieri erano lì dove la storia si dirigerà. Ma ho anche delle nuove idee su come riportare in tv un marchio in modo che dia al pubblico uno sguardo nuovo sulla serie con nuovi personaggi ma che abbia il senso del mondo di Heroes che conosciamo”.

A proposito dei personaggi, Kring assicura che saranno quasi tutti nuovi, ad eccezione di qualche volto noto ai fan dello show, come Jack Coleman, che tornerà ad interpretare Noah Bennet:

“La grande, grande maggioranza dei personaggi saranno nuovi. [Portare indietro i vecchi personaggi] serve a dare continuità alla serie. Se fosse un mondo interamente nuovi, perderemmo certamente quegli elementi che servono da ponte a quelli nuovi. Ho parlato con Coleman perchè era un personaggio che aveva un peso lungo tutta la serie e ci permette di incontrare nuovi personaggi. Quindi è un personaggio che volevo essere sicuro avesse una parte all’inizio della storia”.

Di sicuro, Kring -che in passato era tornato in tv con Touch, cancellato dopo due stagioni, mentre ora sta lavorando a Dig, una serie che andrà in onda su Usa Network-, è convinto che il fatto di avere a che fare con una miniserie lo aiuterà a lavorare meglio con i personaggi e la storia:

“[In passato] sapevamo dove saremmo andati in ogni volume, ma non sapevamo quando la serie sarebbe finita e se uccidere alcuni personaggi.”

Inoltre, la miniserie permette a Kring di risponde alle critiche di chi aveva apprezzato le prime stagioni e criticato le più recenti, che avevano perso la qualità degli esordi:

“Sono sempre stato entusiasta di ogni stagione. Ovviamente, come chiunque sceneggiatore che cresce e matura, spero che il tempo lontano dallo show abbia portato della freschezza. Ho sempre visto Heroes come una serie che aveva un messaggio di speranza e di connessione globale, idee che sono ancora solide nella mia mente e penso di avere molto da dire come quando è iniziata la serie. Ho ancora molto da raccontare”.

Kring, insomma, assicura che Heroes ha ancora molto da dire. La miniserie potrà servire a dare un senso di limitatezza ad una storia che avrà un finale e permetterà così all’autore di lavorare meglio. I fan dello show potranno così tornare a conoscere nuovi superpoteri e nuovi personaggi, ma sempre nello stile della serie tv.