Tg5, sui trasferimenti a News Mediaset braccio di ferro Mimun-CdR: i documenti
Nuovo riassetto interno alle redazioni dei Tg del Biscione: dopo Studio Aperto e Tg4 anche il Tg5 deve rinunciare a un paio di redazioni ‘esclusive’. Il piano elaborato dal direttore Mimun, però, non convincerebbe tutti.
La ‘querelle’ Mimun – Tg5 si arricchisce di ora in ora di particolari. Dopo l’articolo de la Repubblica di ieri e la precisazione fatta pubblicare dal direttore del Tg5 questa mattina, ci pensa Dagospia a gettare nuova benzina sul fuoco, pubblicando le missive inviate da Clemente J. Mimun alla redazione del Tg5 per illustrare i piani editoriali, con tanto di nomi che avrebbero fatto ‘inquietare’ il CdR.
Come ricorderete, al Comitato di Redazione del Tg5 non era andato giù l’inserimento nella lista dei giornalisti da trasferire alla redazione centralizzata di News Mediaset di nomi non afferenti a Cronaca ed Esteri, i settori investiti dalla riorganizzazione decisa dai vertici. Ora Dagospia pubblica integralmente i documenti, ‘insinuando’ però che a far retrocedere il direttore dalla sua iniziale intenzione sia stato l’inserimento nella lista dei trasferiti non solo di nomi esterni alle redazioni coinvolte dalla ristrutturazione, ma di qualche nome in particolare, come quello di Chiara Geronzi, figlia di Cesare. Nome poi escluso dalla lista definitiva, dalla quale sono stati esclusi, tra gli altri, i conduttori delle edizioni dei Tg. Nella seconda, e per quel che si sa definitiva, nota inviata il 30 luglio il direttore, infatti, scrive che
“aderendo alle indicazioni della Direzione Generale per l’informazione e tenute nel debito conto le preoccupazioni espresse dal CdR, verranno trasferiti dal Tg5 a News Mediaset i colleghi delle redazioni Cronaca ed Esteri, ad eccezione dei conduttori di tutte le edizioni, dei titolari di Gusto, Arca di Noè, Salute, dei td e dei colleghi dedicati stabilmente a Prima Pagina, Mattino e Tg delle 18”.
Ma vediamo invece quali era la riorganizzazione inizialmente pensata da Mimun, illustrata in una nota dall’incipt decisamente ‘partecipato’:
“Carissimi colleghi,
chi mi conosce sa che non ho mai risparmiato energie per il telegiornale e che non farei mai qualcosa in cui non creda fino in fondo.
Ho sempre difeso e difenderò l’integrità del Tg5. Sono tra i fondatori e punto a partecipare al 50° anniversario del nostro telegiornale. Non ho vocazioni suicide”.
Verrebbe quasi da dire che ‘excusatio non petita…’. E’ con l’obiettivo di migliorare ancora l’assetto organizzativo e la qualità dei servizi che il direttore presenta il necessario riassetto:
“Vorrei che questa riorganizzazione, che nasce da una esigenza insopprimibile, fosse usata per ammodernare e potenziare il nostro telegiornale,forse creare addirittura nuovi modelli editoriali ed organizzativi. Penso sia possibile, creando un rapporto ancor più virtuoso con l’agenzia, all’interno della quale saremo rappresentati da almeno 40 colleghi che qui hanno lavorato e da un vicedirettore (…) L’obiettivo è migliorare la qualità dei servizi, cercare storie originali e di interesse generale e puntare anche a testimonianze fuori dal coro”.
Al di là dell’incoraggiamento, inevitabile, ecco la riorganizzazione prevista:
“Questi i passaggi dal Tg5 all’agenzia:
– Amoroso (Vicedirettore News Mediaset), Oliva, Matteucci, Maurizio, Gallucci, Marchionni, Agnes, Loiero, Buzzetti, Santalmassi, Geronzi, De Gennaro e Bortolin dalla Cronaca;
– Martini, Suber, Savignoni, Josca e Gilardini dagli Esteri;
– da altre redazioni all’agenzia i colleghi Della Seta, Montersoli, Orlando, Di Pillo, Li Donni”.
E in teoria dovrebbero essere questi ultimi i nomi oggetto della ‘protesta’ del CdR.
In sintesi, aggiunge il direttore
“il Tg5 disporrà di circa 60 giornalisti, compresi Cinthia Paladini (collaboratrice), gli innesti di due-tre colleghi dell’agenzia e di 8 td (a rotazione), tra cui gli sperimentatissimi Cantini, Pesciarelli e De Biase, già in casa. Per quel che riguarda i colleghi della Cronaca che resteranno e le uscite di colleghi del Politico-Economico, le mie scelte, dolorose per tutti, sono basate esclusivamente sui numeri aziendali e le esigenze del giornale. Certamente non sulla considerazione professionale che ho per ciascuno di voi”.
Per quel che si legge sui documenti di Dagospia, la squadra sulla quale aveva pensato di contare Mimun sarebbe dovuta essere la seguente:
“Sul Piano Organizzativo il Tg5 avrà una squadra corta e compatta.
Direzione e Deleghe: Rondoni (Organizzazione), Pucci (Iniziative Speciali), Fico (Rubriche), De Filippi (Economia).Pamparana: Indignato, Inchieste, Giudiziaria, Grandi Processi.
Desk: Gualtieri, Bilà, Bonamici, Branchetti, Rivetta, Tamburini, Pedri, Pozzi, Maltese, Lari, Raimondo.
Redazione del Mattino: Parlato, Vaccarella, Ferraro, Riccetti, Pesciarelli, Cantini.
Redazione Politico-Economica: Torlontano, Paladini, Luciano, Del Turco, Parodi, Sterpa, Berti, Calabrese, Sapio,
Ciarallo, Trombin, Ceccagnoli, Adreani, Riva, Di Lorenzo, De Biase.Costume, Società, Approfondimenti: Cappato, Bianchino, Galeazzi, Tallarida, Sardo.
Rubriche: Bonsignore (Gusto), Cocozza (Arca), Palma(Salute).
Una redazione ad hoc anche a Milano per realizzare il Tg della Notte: Guarnieri, Praderio, Falciola, Duval, Patarga, Gervaso”.
I piani sono poi, come detto, cambiati.
Mediaset News, Tg5 cede le redazioni Cronache ed Esteri: braccio di ferro Mimun-CdR
UPDATE 12 Agosto
All’indomani della pubblicazione dell’articolo di Repubblica, il direttore Mimun ha inviato una nota al quotidiano nella quale precisa che
“la riorganizzazione del Tg5 sarà realizzata nei tempi previsti con grande consenso, anche interno alla redazione, a tutto vantaggio del nostro telegiornale e dell’intero sistema dell’informazione Mediaset che, anche sul piano organizzativo, è avanti anni luce rispetto ai concorrenti.
Quanto ai colleghi, ho con tutti i giornalisti del Tg5 un rapporto di stima, fiducia e affetto che viene largamente ricambiato da moltissimi anni”.
E così sia.
——-
Mentre la Rai riflette sul nuovo assetto delle testate informative, anche l’informazione Mediaset si riorganizza: l’obiettivo è duplice, risparmiare senza licenziare. E così prosegue il riassetto delle redazioni delle testate giornalistiche e l’ottimizzazione della ‘forza lavoro’, che ha visto negli scorsi anni la centralizzazione delle varie redazioni giornalistiche in una sola struttura, News Mediaset, che realizza la gran parte dei servizi che vengono poi trasmessi nei vari tg e programmi informativi del Biscione.
Da questa forma di centralizzazione era stata finora escluso il Tg5, che ha nel frattempo dovuto rinunciare alla sua sede milanese, ma che aveva ancora il controllo di una redazione completa e comunque ‘esclusiva’. Stando a quanto pubblicato oggi da la Repubblica, invece, agli inizi di luglio i vertici Mediaset hanno incontrato il CdR del Tg5 per illustrare un nuovo piano di riassetto, che prevede il trasferimento delle redazioni Cronache ed Esteri a News Mediaset, lasciando ‘interne’ alla testata solo Politica ed Economia. Nel piano illustrato dai vertici, inoltre, c’è un taglio delle ore di diretta di Tgcom 24, in onda live dalle 8.55 alle 19.05: il resto della programmazione dovrà essere coperto da repliche e loop.
A questa già non facile ristrutturazione del lavoro andrebbero aggiunte, secondo la Repubblica, alcune divergenze nate tra il direttore Mimun e il CdR del Tg5: il primo piano editoriale per l’organizzazione del nuovo corso sembrerebbe non essere stato gradito dai suoi giornalisti.
Mimun e le ‘liste di proscrizione’ denunciate dal CdR
Stando a quanto si legge su la Repubblica, infatti, il piano stilato da Mimun per rendere ‘esecutivo’ il nuovo corso del Tg5 avrebbe previsto nella sua prima stesura il trasferimento solo di alcuni membri delle redazioni di Cronaca ed Esteri, cui si sarebbero aggiunti cinque nomi provenienti dalle redazioni non coinvolte dalla riorganizzazione, ovvero Politica ed Economia. Il quotidiano non fa nomi, ma il CdR sospetta che dietro questa ipotesi di trasferimento ‘non dovuto’ di giornalisti politici e/o economici che avrebbero comunque avuto il ‘diritto’ di restare al Tg5 ci possa essere qualcosa di diverso dalla semplice applicazione del riassetto editoriale richiesto dai vertici.
Arriva, quindi, la protesta del CdR che con una nota chiede “il ritiro del piano editoriale affinché non vi siano timori di ‘liste di proscrizione’ che poco o nulla hanno a che fare con le capacità professionali e le reali esigenze produttive“.
Da qui, sempre stando a la Repubblica, si sarebbe arrivati alla stesura di un altro piano, che prevederebbe il trasferimento di tutti i giornalisti delle redazioni di Cronaca ed Esteri, che prenderanno servizio nella loro nuova destinazione lunedì 8 settembre (rimasti al Tg invece tutti i conduttori, i titolari delle rubriche e dell’edizione breve delle 18.00).
Tra i 19 trasferiti, però, parrebbero esserci ancora due nomi estranei alle redazioni interessate alla ristrutturazione. Il braccio di ferro tra Mimun e il CdR sembrerebbe quindi ancora in corso.