Enzo Iacchetti: “Mediaset non considera le mie produzioni. Contenitori domenicali allucinanti. Io a Striscia? Non ci sono certezze”
Le piccate dichiarazioni di Iacchetti, a cui Mediaset sembra stare sempre più stretta
La morale della favola è che Enzo Iacchetti non le manda a dire. Lo avevamo capito già ai tempi del Sanremo gestito da Gianni Morandi e Lucio Presta, ma adesso c’è la conferma. Sebbene stavolta lo storico conduttore di Striscia la notizia eviti di fare nomi e cognomi e si limiti ad allusioni piuttosto esplicite.
Partiamo dalla notizia. Cioè che al momento non vi sono certezze sulla sua riconferma dietro il bancone del tg satirico di Canale 5:
Sono stato contattato, ma la certezza non si ha fino all’ultimo. Il contratto l’ho sempre firmato in extremis, è tradizione. Qualora la facessi, si tratterebbe del periodo compreso tra gennaio e febbraio 2015.
A Riviera Oggi l’attore ha detto di sperare che al suo fianco ci sia ancora una volta Ezio Greggio, ma ha precisato che “Antonio Ricci è imprevedibile, ama mescolare cose strane”. Chiuso il capitolo Striscia, ecco aprirsi quello delle note dolenti. Per esempio, Mediaset, che dai tempi di Medici Miei (con conseguente rottura pubblica con il direttore di Italia1 Tiraboschi e con i vertici dell’azienda) non gli propone nulla:
Mediaset non mi ha mai proposto niente di differente (da Striscia, Ndr) e quando sono io a farlo nessuna produzione viene presa in considerazione. Sarà la crisi…
Eppure in passato rivelò, non senza un pizzico di puzza sotto il naso, di aver rifiutato le conduzioni di Scherzi a parte e de La sai l’ultima?. Ad ogni modo Iacchetti, che oggi si candida per fare il giurato in un talent (“lo farei, sarebbe divertente. Italia’s Got Talent rispecchia il mio spirito, soprattutto quando a partecipare sono personaggi strambi. Ma essendo pure cantante, potrei far parte di programmi specializzati in musica”), ha spiegato che il settore televisivo più in sofferenza è proprio quello della sit-com, “cancellato”. Inevitabile il riferimento a Il Mammo:
È ad oggi la sit-com più vista in assoluto, strareplicata. Evidentemente la tv usa prodotti a basso costo per coprire le perdite accumulate.
Il giudizio diventa ancor più esplicito e desolante quando il discorso si allarga alla tv generalista:
La televisione tradizionale ormai se ne sta andando. Il futuro sarà sul web, ma occorreranno almeno 5-6 anni. La tv vive appiattita sulle sciocchezze. Rimarrà un mezzo dedicato solo ad anziani che non possono passare il tempo in altri modi.
A salvarsi per Iacchetti c’è la solita Gabanelli, ma anche Le Iene (non ditelo a Ricci) e “i programmi Rai sullo stile di Linea Verde” perché “in quei casi i soldi del canone sono ben spesi”. Quindi la bocciatura senza se e senza ma dei contenitori domenicali (non ditelo a Barbara d’Urso, a Massimo Giletti, Mara Venier -la foto in chiusura di post è emblematica – e compagnia bella) e degli show mattutini di cucina (non ditelo ad Antonella Clerici):
Non sopporto i contenitori allucinanti delle domeniche pomeriggio o le trasmissioni di cucina al mattino. La gente non sa cosa mangiare e noi investiamo sulla cucina. Mah.
Infine, tanto per gradire, la stoccata ai colleghi comici:
Molti comici di Colorado o Zelig nemmeno me li ricordo, fatta eccezione per Ale e Franz, Ficarra e Picone e qualcun altro. Gli altri gruppetti fatico a memorizzarli. Ce ne sono un po’ troppi. La quantità non aiuta la qualità.