Mammavventura, su Rete 4 le Donnavventura festeggiano i 25 anni del programma con i figli
25 anni di ‘Donnavventura’ in una puntata speciale che raccoglie 33 ex concorrenti diventate mamme.
25 missioni, 14 edizioni tv, 170 puntate, una storia iniziata nel 1989: con questi numeri Donnavventura festeggia i suoi primi 25 anni e lo fa con una puntata speciale in onda oggi, domenica 14 settembre, alle 14.00 su Rete 4, dal titolo decisamente ‘iconico’, Mammavventura.
Fu proprio Rete 4 a ospitare per primo il format dedicato all’adventure al femminile. Erano i tempi in cui spopolava il ‘camel trophy’, in cui gli uomini non dovevano chiedere mai e l’idea di una missione ‘in rosa’ con donne alla guida di spedizioni in aree poco agevoli e la messa in onda di un report di viaggio declinato al femminile sembrò a suo modo innovativa. Anche se in fondo non ha mai rinunciato a una certa idea di donna. Di fatto resta l’unico programma tra ‘travel’ e ‘adventure’ ostentatamente al femminile, a 25 anni dalla sua nascita.
E a proposito di nascita, per celebrare l’anniversario si è pensato a una puntata speciale incentrata sulla caratteristica più ‘rappresentativa’, per molti’ della femminilità, ovvero la maternità. Viene così alla luce l’idea di Mammavventura, una ‘reunion’ unica con 33 ex protagoniste del programma ormai diventate madri che si ritrovano in un weekend a La Thuile, in Val d’Aosta, per partecipare con i loro figli a prove e giochi in memoria dei ‘tempi andati’ da raccontare al pubblico a casa e ai loro pargoli. E forse tra tutte quelle organizzate, mettere insieme 33 madri e i loro 34 figli di età compresa tra i 2 mesi e i 21 anni è stata la missione più difficile per il programma che ha debuttato nel 1989 con un tour in Marocco e che attualmente vede le ‘inviate’ impegnate in un ‘Grand Raid’ attraverso Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Capo Verde e Marocco.
Diciamocelo, la scelta di festeggiare i 25 anni in chiave materna può avere una doppia lettura: c’è chi ci vedrà una celebrazione della ‘pienezza’ della femminilità, capace di declinarsi con identica soddisfazione tra i campi spedizione e gli asili nido, e chi invece la vedrà come un ripiegamento verso la tradizionale immagine della donna ‘intesa come madre’ o forse la naturale parabola per un programma che in fondo si è sempre di più orientato verso la ‘sfilata’ di modelle che verso la sfida estrema.
Comunque sia, auguri ‘donnavventura’.